Si è spento stamani, all’età di 92 anni, il Maestro Piero Farulli. Protagonista straordinario e unico della vita intellettuale e musicale degli ultimi settant’anni è anche stata la figura che ha segnato maggiormente la vita culturale di Fiesole, con la nascita della Scuola di Musica e la creazione di un polo internazionale ancora oggi vivo e straordinariamente attivo. Nato a Firenze nel 1920, ebbe una straordinaria carriera da strumentista: ancora oggi ricordato come una delle più grandi viole italiane, entrò a far parte dal 1947 del Quartetto italiano fondato da Paolo Borciani lasciando interpretazioni memorabili.
Fu nel 1974 che il suo impegno di intellettuale e musicista lasciò una traccia indelebile nella cultura e nella formazione musicale a livello europeo: dal nulla, proprio nel centro di Fiesole, avviò l’attività dei primi corsi per poi lanciare a grandissimi livelli un’esperienza del tutto nuovo nel panorama italiano. Da allora migliaia di giovani, di ogni estrazione, da tutte le parti del mondo, hanno avuto l’opportunità di studiare uno strumento con grandissimi maestri e approfondire lo studio musicale in un centro di eccellenza assoluta, qual è divenuta la scuola a Villa la Torraccia a San Domenico.
Proprio a Fiesole, con un coinvolgimento importante delle istituzioni che Farulli aveva voluto sempre al suo fianco, si realizzò l’idea di aprire lo studio della musica, come linguaggio fondamentale di crescita civile e umana ad ogni generazione, aprendo un mondo fino ad allora chiuso alle elite dei Conservatori e di alcune fasce sociali e fondando l'Orchestra Giovanile Italiana, da subito impegnata a raccogliere i migliori giovani talenti sotto la guida di grandi direttori. Innumerevoli da allora i premi e i riconoscimenti internazionali al Maestro e alla sua attività, tra cui le innumerevoli visite di Presidenti della Repubblica, molti dei quali legati a lui da grande amicizia, tra cui Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che visitò personalmente la Scuola, accompagnato da Farulli, nel novembre del 2006, in una delle ultime uscite pubbliche del Maestro. “Se ne va uno straordinario protagonista del novecento, uno degli ultimi che avevamo e che ha segnato forse come nessuno la storia culturale di Fiesole degli ultimi cinquant’anni – afferma il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato- Non mi viene in mente nessuno, come lui, che abbia saputo, con una forza straordinaria, abbattere muri e vincere battaglie in nome di un sogno culturale e di giustizia sociale: quello di aprire la musica e la formazione, di eccellenza, a tutte le classi sociali, nella convinzione che attraverso quel linguaggio sia possibile creare una società più giusta e più libera.
Era, tra molte convinzioni, questa, anche ala sua idea di Comunismo. La Scuola che ci lascia, e a cui tutti dovremo dare il nostro impegno e la nostra presenza per proseguirne il percorso e la continuità, è una lezione unica di passione civile, culturale e sociale. E – conclude il sindaco – un messaggio prezioso che guarda al futuro. Ci lascia una grandissima figura, un intellettuale unico, un grande musicista e un uomo giusto". Nel telegramma di cordoglio inviato alla famiglia da Enrico Rossi , il Pesidente della regione afferma che “quella del Maestro Farulli è una biografia straordinaria, e lo vorrei ricordare come cittadino di una comunità che lui ha reso più bella che il Maestro ha reso più viva e ricca con la sua meravigliosa Scuola di Musica, da cui sono sbocciati tanti musicisti professionisti o di talento, e che ha permesso a migliaia di giovani di tutto il mondo di imparare ad amare la musica”. A voler celebrare la memoria del Maestro è stato anche Alberto Monaci , presidente del Consiglio Regionale nche ha ricordato l'eccellenza della scuola di musica di Fiesole "fucina di artisti di primo piano, centro di eccellenza nel perfezionamento di musicisti di tutto il mondo”. “Il modo migliore di render omaggio al Maestro Farulli – dice Monaci - è sicuramente quello di continuare a sostenere la sua creatura.
Un’operazione certo non facile in tempi di difficoltà dei bilanci pubblici, ma da cui la regione non intende tirarsi indietro”. Al cordoglio per la scomparsa di Piero Farulli si è associata anche l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti : “Abbiamo perso uno spirito innovatore e rivoluzionario che ha caratterizzato la cultura in Toscana per tantissimi anni. Un musicista di rara virtuosità, un intellettuale coraggioso, che si è battuto tutta la vita per rendere la cultura davvero popolare.
Farulli ha trasformato la musica da elitaria a democratica, aprendo la scuola di Fiesole e dando a tanti giovani, di ogni estrazione sociale, una possibilità. Anche in suo nome, seguendo questo esempio virtuoso, continuiamo ad investire sulla creatività dei giovani e sulla cultura musicale”. “Ci ha lasciato una persona di straordinario talento, animata da una passione viscerale per la musica e per il suo insegnamento”. Lo afferma il sindaco Matteo Renzi, appresa la notizia della scomparsa del maestro Piero Farulli, protagonista della vita musicale italiana e fondatore della Scuola di musica di Fiesole.
“Farulli - sottolinea il sindaco - è stato antesignano nella formazione musicale, innovandone i metodi e puntando sulla bellezza del fare musica insieme. Il Comune di Firenze ha creduto convintamente nella sua Scuola e continuerà a far sentire la sua vicinanza perché possa continuare ad affermarsi e a crescere sempre di più”. “Alla famiglia - conclude - vadano le condoglianze mie personali e della città” Per volere della famiglia le esequie si terranno in forma strettamente privata.