Nella giornata di domani 7 giugno, a Firenze, presso la Casa Circondariale di Sollicciano, avrà luogo la celebrazione regionale del 195° annuale della Polizia Penitenziaria. Le Organizzazioni Sindacali S.A.P.Pe., Si.N.A.P.Pe, C.G.I.L. P.A. e U.G.L. non parteciperanno alla cerimonia. I propri iscritti, infatti, manifesteranno all’esterno della struttura il disagio e la rabbia di chi subisce, oramai in silenzio, le inefficienze e le incapacità di una amministrazione penitenziaria purtroppo alla deriva.
Neppure una tragedia come quella del terremoto in Emilia, che ha gettato nel lutto il nostro Paese, è riuscita a porre un freno alla smania di gloria di un Provveditore Regionale sempre più attento a celebrare se stesso in un triste quanto inopportuno elogio del nulla. A poco varranno le parole di circostanza ed i minuti di silenzio che (è facile prevedere) saranno proclamati in ampollosi quanto ipocriti discorsi celebrativi: la rabbia di tutto il personale farà da contraltare a parole prive di riscontro cui questa amministrazione regionale ci ha da tempo abituati. Sicuramente nel discorso del signor Provveditore non ci sarà spazio per una seria analisi delle pietose condizioni degli istituti penitenziari della Toscana e per le non meno pietose condizioni in cui tutto il personale è condannato ad operare quotidianamente.
La sensazione di abbandono cui il Provveditore regionale ed i suoi “collaboratori” ci hanno abituati, ha contribuito ad accrescere in maniera esponenziale le problematiche già tristemente note della nostra Regione. Certamente non si farà menzione del rischio continuo cui tutti i poliziotti penitenziari sono esposti perché costretti a lavorare in strutture e su mezzi che oramai non possono più essere semplicemente definiti inadeguati ma sono da considerare pericolosi. Ci si dimenticherà, probabilmente, che in Toscana, a fronte di una capienza regolamentare di 3.186 posti letto, sono presenti 4.152 detenuti e che tale dato è destinato a salire con l’approssimarsi della stagione estiva. Probabilmente, poi, a nessuno verrà in mente che a fronte di una previsione di organico di polizia penitenziaria di 3.021 unità, sono presenti solo 2.141 poliziotti, con una carenza di ben 880 unità. Infine, non ci sarà alcuna menzione neppure per le Organizzazioni e per le relazioni sindacali, da tempo interrotte a causa dell’immobilismo e della presunzione di chi ha confuso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria con il Granducato di Toscana. Per tutti questi motivi, chiediamo a gran voce all’Amministrazione Centrale la rimozione di questo Provveditore regionale nonché il ridimensionamento del potere, dallo stesso attribuito, a qualche dirigente probabilmente più idoneo alla direzione di un istituto che di uffici del P.R.A.P.