Una mostra fotografica sull’ultimo pescatore a strascico dell’Isola del Giglio. E’ quella inaugurata oggi nella Torre del Saraceno, curata dal fotografo tedesco Wolfang Srèter, con il patrocinio del Comune di Isola del Giglio e che rimarrà aperta fino al 14 settembre. Si tratta di 40 fotografie a colori impreziosite da testi su una delle tradizioni ancora presenti al Giglio. Quella della pesca a strascico. Angelo Depoliti è l’ultimo pescatore a strascico sull’isola del Giglio.
Quando nel 2013 la licenza di Angelo sarà scaduta, sull’isola non ci sarà più pesce fresco di paranza, cioè nessuna “pesca del giorno”, né per i numerosi ristoranti a Giglio Porto né per gli abitanti né per i turisti. Tra le normative comunitarie in materia, infatti, già il Regolamento CE 1967/2006, cosiddetto ‘regolamento mediterraneo’, pone enormi problematiche al settore ittico italiano nella misura in cui vieta lo strascico entro le tre miglia dalla costa e impone una misura delle maglie delle reti che, se da un lato è utile alla preservazione della biodiversità e della riproduzione delle specie, dall’altro è misura assolutamente iniqua per talune specie notevolmente rilevanti nella economia della fascia costiera italiana.
Del mese di luglio è la proposta di legge della Commissione europea per gli affari marittimi e la pesca che prevede l’utilizzo di restrizioni su certi tipi di rete. «Il dipartimento per la politica strutturale e il Parlamento Europeo a Bruxelles a quel punto si saranno avvicinati al loro scopo di adeguamento strutturale della flotta peschereccia italiana alla condizione delle risorse – così suona la formula burocratica. – spiega Wolfang Srèter. Questo regolamento non cambierà niente rispetto allo sfruttamento del Mediterraneo.
La commissaria responsabile dell’UE dice: “Se continuiamo così i nostri figli non vedranno più pesce sui loro piatti, bensì solo delle foto”. Bisogna per forza fare i conti con questa valutazione poiché l’82% del patrimonio ittico passa oggi per sovrasfruttato». «Questa mostra “Nella rete a strascico” – spiega il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli - sarà un’autentica sorpresa per i visitatori come lo sarà per i gigliesi che la vorranno vedere perché invita a scoprire un mondo straordinario, quello della pesca in mare, con le sue regole, i suoi orari, le sue paure e insicurezze, i suoi “nemici”.
Nel racconto che accompagna ognuna delle foto c’è, infatti, un preciso atto di denuncia contro un certo mondo burocratico e distante dalla vita e attività quotidiane che ci sentiamo, come Amministrazione Comunale non solo di condividere ma anche di sostenere. Il rischio che l’Unione Europea, con le sue direttive, imponga stili e modi di comportamento diversi da come sono sempre stati è reale. Sta a noi difendere la nostra cultura se che qualcuno vuole imporcene un’altra. “Ce lo chiede l’Europa” va pur bene ma non quando mette a rischio secoli di cultura, storia e tradizioni, che nella nostra isola sono ancora vive e reali.
Questa mostra ce le riconsegna nella loro bellezza. Sta a noi difenderle e far sentire la nostra voce. Anche con una mostra fotografica». La presa di forza e la presa di precisione In linea di massima ci sono due tipi diversi di presa. La presa di forza e la presa di precisione. La pesca le richiede tutte e due. Nella presa di forza il pollice si trova contrapposto al palmo della mano. Si può con ciò tirare una rete, selezionare il pescato e sventrare i pesci, poiché Angelo e Luca scelgono a mano e puliscono ogni pesce che esce dalla rete.
Nella presa di precisione il pollice e l’indice determinano la tenuta e la gestione. Con ciò un gambero pescato di fresco si fa ripulire dalle scagliette della corazza di chitina, quasi troppo piccole per le mani di un pescatore, in modo tale da poterlo mangiare crudo. Alla fine di agosto del 2010 Srèter ha accompagnato Angelo Depoliti e il suo collaboratore Luca Segato con la macchina fotografica nel loro lavoro, che inizia alle 4.30 nell’oscurità e termina normalmente verso le 17.00.
Durante la stagione si pesca per cinque giorni a settimana, a meno che Bruxelles non imponga un divieto di pesca per l’ANNAMARIA’, che verrà reso pubblico a breve termine, o che il mare sia troppo mosso.