di Chiara Bini FIRENZE– Proseguono i lavori attorno al relitto della Concordia per il monitoraggio dei fondali necessario a minimizzare il più possibile gli effetti della perforazione che servirà per l’installazione dei blocchi di ancoraggio previsti dal progetto di recupero della nave. In particolare, i tecnici dell’Università La Sapienza, che hanno effettuato la mappatura dei fondali, hanno provveduto a verificare i livelli di torbidità e di irraggiamento solare della colonna d’acqua nell’area interessata dai lavori.
Le analisi, che hanno dato buoni risultati, costituiranno il termine di confronto per tutti i monitoraggi futuri. Queste rilevazioni fanno seguito a quelle sul rumore, che hanno dato, anch’esse in sostanza, buone risposte, e all’espianto della Pinna nobilis, organismo bivalve che vive fissato nella sabbia o nella roccia, che è stato temporaneamente reimpiantato in un’altra zona marina in attesa di essere risistemato al suo posto non appena saranno terminate le operazioni di rimozione. L’attivita di messa in sicurezza, fase wp3, che prevede il fissaggio dei cavi, sarà seguito direttamente dall’Osservatorio di monitoraggio che, in base al Decreto del 14 giugno del Capo Dipartimento della Protezione civile – Commissario delegato, ha il compito di assicurare l’esatta esecuzione dell’oeprazione – il quale che, se necessario, appronterà verifiche subacquee.