“La spending review fa paura? La soluzione ai tagli per la Giunta Rossi sono il rincaro dei ticket e la stangata sui biglietti di treni e autobus? Non ci siamo proprio. Ora la Regione scelga se intervenire su se stessa oppure se intervenire nella carne viva dei toscani penalizzando in particolare le famiglie”. Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale PdL e portavoce dell’Opposizione in consiglio regionale, in attesa del consiglio del 9 agosto dedicato alla spending review. “Da giorni la Giunta prepara i toscani alla mazzata preannunciando una manovra regionale di lacrime e sangue, ma affrettandosi a dire che la colpa è di altri.
Noi diciamo: non si tocchino le tasche dei toscani fino a quando la Toscana non comincerà a fare scelte diverse. E’ bene che in toscani sappiano - prosegue Fuscagni - che dal 2003 ad oggi la Giunta Regionale ha dato ad Arci complessivamente 4.064.429 euro il che significa una media di circa 1161 euro al giorno. Non solo: i finanziamenti proseguono anche in questi mesi nonostante le enormi difficoltà economiche: tra aprile e giugno 2012, infatti, la Giunta ha dato 155mila euro per la quasi totalità destinati al meeting antirazzista tenutosi lo scorso luglio”, ricorda la portavoce dell’Opposizione. “Se a ciò si aggiungono i ‘buchi’ nei bilanci delle ASL - visto che solo Massa ‘pesa’ più della metà di tutta la manovra triennale -; la mancata riforma del trasporto pubblico locale che da sola permetteva un risparmio di circa 40 milioni di euro all’anno; le incapacità di ristrutturazione del personale - tenuto conto che solo Arpat “brucia” 38 milioni di euro in personale dei 54 milioni complessivi -; i 13 milioni di euro di soli premi produttività dati al 100% dei dirigenti regionali, risulta più che evidente che prima di toccare le famiglie su sanità, trasporti e sociale la Toscana deve fare un bel ripulisti interno”, prosegue l’esponente del PdL. “Ci confronteremo in Aula il 9 agosto, ma già in occasione del preventivo 2011, come Opposizione, suggerimmo di aprire un confronto su cifre e dati per in piano strutturale di contenimento della spesa.
Il conto fu impietoso: si poteva tentare di incidere da subito su un complesso di quasi 141 milioni di euro e analizzare in termini di razionalizzazione su voci per oltre 553 milioni. La risposta - conclude Fuscagni - fu di totale sufficienza, ora la Giunta non pensi di arrivare il 9 con il compitino fatto la cui sintesi è: pagano i toscani. Prima si porti un piano di “bonifica” delle uscite, poi si dia la tempistica alle riforme strutturali, poi ci si confronti nel merito. Solo dopo, semmai, si chiedano sacrifici ai toscani a meno che questi non siano dettati non dalla spending review ma dal bisogno di ricoprire i “buchi” tenendo invariato tutto il resto”.