Come avviene nel resto d’Italia, anche in Toscana i fornitori del comparto sanitario che intrattengono rapporti – per lo più debitorii – con gli Estav non sono più tenuti a pagare l’Iva con esigibilità immediata: lo afferma l’Agenzia delle Entrate, rispondendo a una precisa questione interpretativa formalmente posta da una delle aziende che operano con gli Estav. A darne notizia è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl), che ripetutamente ha sollevato il problema di quella che per le imprese di forniture sanitarie toscane si configurava come un’autentica beffa sommata al danno dei ritardi nei pagamenti: «In Toscana – ricorda Mugnai – i fornitori sono stati finora messi in difficoltà dal regime di Iva ad esigibilità immediata che li ha penalizzati rispetto a quanto accade nelle altre regioni italiane». «Infatti – prosegue Mugnai – in Toscana i pagamenti ai fornitori transitano quasi totalmente dagli Estav, gli enti di approvvigionamento di area vasta nati nel 2004 come invenzione autonoma della Regione Toscana.
Che però li ha pensati senza valutare l’impatto che la creazione di questa ennesima sovrastruttura, funzionale alla creazione di nuovi spazi burocratici, avrebbe avuto sugli operatori. Mentre infatti le Asl, in quanto soggetti che prestano servizi sanitari, secondo la normativa nazionale del 1972 rientrano in una categoria che non prevede l’Iva ad esigibilità immediata, gli Estav, la cui funzione è prevalentemente commerciale, non parevano rientrarvi e comunque nella legge che li istitutiva non si chiariva adeguatamente questo aspetto, non di poco conto.
In sostanza: in Toscana e solo in Toscana, a causa della legge istitutiva degli Estav, i fornitori della sanità si sono trovati per anni a dover anticipare l’Iva molti mesi prima di poter effettivamente riscuotere. Questa situazione, per altro, oltre a penalizzare gravemente i fornitori si è riverberata negativamente sulle condizioni che la Regione riusciva a spuntare negli appalti». Fino ad oggi. «Resta purtroppo ancora aperta, nonostante gli annunci della Giunta regionale. la questione più ampia ed assolutamente rilevante dei ritardi nei pagamenti da parte della sanità regionale».