Matteo Renzi e Gianfranco Fini a colloquio per un quarto d'ora questa mattina a Firenze. Luogo dell'incontro l'ufficio del sindaco di Firenze impegnato in mattinata nella trasmissione Unomattina per ribadire la sua intenzione di presentarsi come alternativa interna al PD guidato da Bersani e diretto verso le Primarie d'autunno, con le regole che, presumibilmente, verranno confermate o cambiate nel prossimo incontro di metà luglio. Dopo il colloquio i due si sono spostati in sala di Lorenzo, Fini qui ha incontrato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e i capigruppo consiliari di tutti i partiti.
Renzi ha sottolineato il momento di grande sfuiducia verso la politica e le istituzioni repubblicane: ''Da questo momento usciremo con una buona politica''. ''Amministrare Firenze non è una cosa semplice - ha detto Fini - si tratta di uno scrigno culturale dell'umanità''. Il presidente ha poi toccato argomenti di politica nazionale difendendo il ministro Fornero e parlando di "equivoco nell'intervista rilasciata al giornalista inglese, che non conoscerebbe l'articolo 4 della Costituzione, visto che il lavoro è sì un diritto, ma non è un diritto il lavoro garantito a vita" (Articolo 4, "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società") Il presidente della Camera dei Deputati si è poi dichiarato favorevole al lavoro estivo da parte dell'Assemblea visto che "i cittadini non capirebbero come mai in un momento come questo, con dei decreti da convertire pena il loro annullamento nei 60 giorni disponibili, si debbano fermare i lavori solo perché arrivano le ferie".
Una riflessione il presidente la riserva all'immobilismo legislativo dato dal bicameralismo perfetto che spesso blocca le leggi visto che "anche per il cambiamento di una virgola gli atti devono tornare da entrambi i rami del Parlamento prima di essere approvati. Una decisione non è giusta solo nel merito, ma è giusta se è tempestiva. Un simile sistema ci tiene indietro rispetto ad altri paesi. Un solo piccolo esempio per far capire quanto siano importanti riforme istituzionali", ma la Costituzione italiana nata dopo una dittatura guarda con estrema diffidenza alla mancanza di contromisure e bilanciamenti. Su Matteo Renzi ed il ruolo politico del ''rottamatore'' prima ha glissato dicendo "L'ho visto bene, era accanto a me poco fa..." per poi aggiungere "Dobbiamo lasciare indietro le etichette del secolo passato, serve un confronto tra idee programmatiche diverse e politiche diverse.
Se piace alla destra più che alla sinistra?Credo debba piacere prima di tutto ai suoi concittadini, ma questo credo lo abbia già raggiunto visto che lo hanno votato" Il presidente Gianfranco Fini è stato poi accompagnato da Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale e detentore, tra le altre, della delega informale di esperto di storia fiorentina, sui ponteggi nel Salone dei Cinquecento per la ricerca della Battaglia di Anghiari, nello studiolo di Francesco I, all’ingresso del Museo di Palazzo Vecchio dove sono stati allestiti in modo permanente gli scranni parlamentari dove sedettero dal 1865 al 1871 Bettino Ricasoli, Ubaldino Peruzzi e Adriano Mari quando Firenze divenne Capitale d’Italia e sede della Camera dei Deputati.
”Il presidente Fini – ha detto Giani - è stato molto colpito dall’importanza del lavoro che stanno effettuando sulla Battaglia d’Anghiari. E' stato bello - ha aggiunto Giani - che, grazie alla presenza di Fini, si sia creata un'occasione di dialogo fra le due assemblea rappresentative, la Camera dei Deputati e il Consiglio comunale”. AL