“Passeggeri che raddoppiano passando da 2 a 4 milioni, impatto acustico sulle aree residenziali praticamente eliminato con buona pace dei residenti di Peretola e Quaracchi, alto indice di utilizzabilità e drastica riduzione del rischio dirottamenti da venti contrari, lunghezza nei limiti stabiliti dal Pit della Regione, costruzione compatibili con l’apertura dell’attuale scalo per la durata dei lavori, costi ridotti rispetto ad ogni altra variante. Non esiste alcun motivo razionale che autorizzi la politica locale a pronunciare l’ennesimo niet allo sviluppo dell’Aeroporto di Firenze negando allo scalo la nuova pista parallela-convergente”. È così che Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Imprese Firenze, commenta il verdetto lapidario emesso dai tecnici dell’Enac: o la costruzione della nuova pista 12/30 o il declassamento dell’Aeroporto di Peretola con consegna “chiavi in mano” ai jet privati. “Dopo mezzo secolo di consultazioni, di valutazioni di tipo ambientale, sociale, economico e politico è imperativo mettere da parte localismi e personalismi e decidere, sostenendo un miglioramento di Peretola potenzialmente compatibile sia con lo sviluppo che con l’ambiente – prosegue Scatizzi – È una necessità concreta del sistema economico locale, non una distorsione mediatica come commentato dal Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci.
Un’esigenza che si è fatta ancor più impellente con la crisi economica: costruire significa dare fiato ad un settore, senza mezzi termini, in ginocchio, l’edilizia (56.442 imprese in Toscana nel 2011 per il 70,6 artigiane e 14.251 a Firenze per il 71,3% artigiane), incrementare occupazione, turismo e affari”. “L’impegno che molti soggetti stanno ponendo oggi nel rilanciare l’economia locale (turistica, artigianale, enogastronomica ecc.) necessita di infrastrutture efficienti, adeguate a ciò che Firenze rappresenta nel mondo.
Aeroporto, reti stradali, ferrovie e tutti i servizi connessi devono essere portati nel più breve tempo possibile al livello delle migliori capitali europee” conclude Scatizzi.