Con riferimento alla procedura sui licenziamenti e mobilità avviata dalla Direzione del Maggio Musicale Fiorentino in data 27 marzo 2012, la UIL Firenze e la UILCOM Firenze la ritengono inaccettabile e sono nettamente contrari. La posizione della UIL Firenze e della UILCOM Firenze è la seguente: No al ridimensionamento del Teatro Comunale e al progressivo svuotamento del corpo artistico con conseguente perdita della capacità produttiva della Fondazione che rischia di non riuscire più ad assolvere ai propri doveri istituzionali. No ai licenziamenti forzosi senza la garanzia del collocamento in pensione al termine del periodo di mobilità o in alternativa la ricollocazione in altre aziende.
No ad una diminuzione del numero dei lavoratori a tempo indeterminato a favore di un mantenimento del lavoro precario. No all’utilizzo della CIG nelle modalità proposte dalla direzione. No al mantenimento degli attuali numeri dei contratti professionali e conseguente reinternalizzazione delle attività da loro svolte. Disponibilità a condividere l’obiettivo di bilancio del costo del personale 2012 attraverso una contrazione degli organici nonché a formulare proposte alternative che non solo garantiscano il raggiungimento dell’obiettivo per il 2012 ma che traguardino anche il 2013. Sottolineiamo l’attualità della nostra posizione, che rappresentiamo ormai da tempo, circa la necessità di aumentare la flessibilità in funzione di una maggiore produttività, efficacia ed efficienza.
Presupposti utili e indispensabili per il mantenimento dell’attività e dell’occupazione . E’ di rilievo ricordare che l’obiettivo di bilancio 2011 è stato raggiunto grazie al contributo economico dei lavoratori tramite il conferimento all’azienda di parte del loro TFR. L’inefficienza gestionale dell’Azienda ha reso vano questo sacrificio in quanto non ha messo in campo nei due anni di propria amministrazione le giuste politiche di gestione per risanare i conti della Fondazione a dimostrazione della complete inefficacia dell’attuale assetto dirigenziale. Crediamo che sia urgente una discussione seria e definitiva riguardo al futuro del Maggio che a fronte delle risorse a disposizione produca una ristrutturazione complessiva della offerta culturale della Fondazione che ne salvaguardi l’eccellenza e l’alto respiro culturale che la storia del Maggio merita.