Il vicesindaco Dario Nardella ha inviato una lettera a Gianfraco Pampaloni, titolare dell'omonimo negozio di argenti di via Porta Rossa, dopo le polemiche suscitate dalla vetrina allestita nell’ambito del concorso annuale indetto dal Maggio Musicale Fiorentino. “Ho verificato direttamente i contenuti della vetrina allestita nel suo negozio col titolo ‘Dalla Mitteleuropa al Sud America’ – scrive il vicesindaco - Sono sicuro che il suo intento fosse quello di porre, provocatoriamente, il tema della fuga oltreoceano dei militari nazisti responsabili di crimini contro l’umanità, ma ritengo di assoluto cattivo gusto cercare visibilità commerciale maneggiando con così poca attenzione argomenti delicati come quelli della Shoah e di quel tragico periodo storico”. “E’ innegabile che l’ironia su un argomento del genere vada a toccare la sensibilità dell’opinione pubblica in generale e riapra una ferita dolorosa per chi ha direttamente vissuto il dramma di quei tempi.
Il mio non vuole essere un richiamo morale quanto una richiesta di attenzione verso chi si è sentito offeso dall’uso scandalistico di un fatto storico così drammatico. Non le sfuggirà che nel tempo che viviamo in cui si confondono i fatti e le responsabilità storiche, le giovani generazioni faticano a discernere il bene dal male, e vedere un simbolo dell’orrore nazista in una vetrina commerciale lascia a dir poco interdetti”. “Conosco le sue capacità e apprezzo da tempo l’attività imprenditoriale che ella svolge.
Proprio per questo sono certo che comprenderà il senso della mia lettera e prenderà in seria considerazione la rimozione dell’allestimento. La città le sarà grata”. "Rimuovere immediatamente l'allestimento della vetrina nazista di Porta Rossa che il proprietario ha allestito in occasione di un concorso della Fondazione del Maggio Musicale sulle vetrine dei negozi: - affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo - su questo tema dopo che avevamo ricevuto numerose e documentate proteste da parte di fiorentini e non che ci avevano espresso il loro disappunto per i contenuti della vetrina del centro storico lunedì abbiamo depositato un interrogazione al Sindaco." "Soddisfazione per la lettera inviata oggi dal Vice Sindaco Nardella al proprietario del negozio, ma il Comune non può esimersi dalle proprie responsabilità in qualità di socio della Fondazione del Maggio e come soggetto territoriale: non è accettabile che si possa vedere collocato in un luogo visibile a tutti divise, cappelli e tute che riportano i simboli del nazismo, peraltro accompagnati da frasi come 'Judaica, il nostro argento per gli ebrei'." "Grave è poi scoprire che tutta la vetrina è sovrastata dal simbolo della Fondazione del Maggio musicale e persino dal giglio del Comune di Firenze come se quest'ultimi fossero artefici dell'allestimento.
- concludono Grassi e De Zordo - Auspichiamo che si voglia cogliere il nostro invito e quello del ViceSindaco a rimuovere l'allestimento della vetrina, altrimenti riteniamo che sarà necessario che il Comune verifichi se ci sono gli estremi per emettere un atto amministrativo che obblighi alla immediata rimozione dei simboli offensivi della storia della nostra Città e del nostro Paese e si perseguiti per mancanza delle autorizzazioni nell'uso del simbolo del Comune di Firenze."