Ieri le dimissioni dell’assessore Daniela Scaramuccia, oggi le comunicazioni del presidente della commissione Sanità e politiche sociali Marco Remaschi (Pd): “Sto seriamente riflettendo se continuare o meno la mia esperienza – ha affermato categorico – e per il rapporto costruttivo e di confronto che abbiamo instaurato tra noi ho ritenuto giusto rendervene partecipi, prima ancora di condividere questo ripensamento col mio gruppo consiliare”.“Non sono soddisfatto di certe situazioni – ha proseguito Remaschi – e per dignità, prima personale e poi politica, sto valutando se continuare o meno ad essere il presidente di questa Commissione”.
Marco Remaschi ha anche chiesto di interrompere i lavori della commissione, dopo aver commentato la giornata convulsa di ieri per la sanità toscana: “Evito qualsiasi tipo di commento sulla vicenda di Massa e auspico che chi di dovere faccia al più presto chiarezza – ha affermato –. Altra questione le dimissioni della Scaramuccia, che da un lato rispetto per scelta personale e dall’altro mi portano a esprimere rammarico per la perdita di un interlocutore tecnicamente preparato: il periodo di rodaggio trascorso insieme poteva, a mio parere, essere proficuo per arrivare ad un Piano sanitario e sociale integrato largamente condiviso da tutti e in grado di rispondere alle attese dei cittadini toscani”. “La consigliera Maria Luisa Chincarini (Idv), che ha parlato di “presidente di tutti”, e Marco Carraresi (Udc), che ha alleggerito il clima con una battuta: “Se ci abbandonano tutti come facciamo?”.
“A noi il compito di continuare ad operare in un momento cruciale – ha sottolineato lo stesso Carraresi – rimanendo al proprio posto, come scelta di ulteriore responsabilità”. I lavori della commissione si erano aperti con l’intervento del dottor Riccardo Tartaglia, del Centro per la gestione del rischio clinico, che ha presentatao una relazione dettagliata sulla sicurezza delle cure in Toscana, dal 2004 al 2012. Ma nell’aria c’era già un “evento sentinella” da non sottovalutare, ovvero le riflessioni del presidente Remaschi sulle proprie dimissioni e la pausa sul Piano sanitario e sociale integrato 2012-2015 «Lo tsunami nella sanità toscana continua a mietere vittime», commenta il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl).
«Dopo una giornata complessa per tutti, auspico che Marco Remaschi si prenda il tempo necessario per riflettere e che lo faccia con la maggior serenità possibile facendo appello allo spirito di servizio che lo ha sempre animato e distinto. Remaschi dovrebbe domandarsi se le sue dimissioni dalla presidenza della IV Commissione sarebbero un bene o un male per la sanità toscana. Io, da avversario politico, mi permetto di suggerirgli la risposta: sarebbe un male». I fatti: stamani la Commissione sanità si è riunita come fissato la scorsa settimana.
All’ordine del giorno, come ormai da tempo, c’era la discussione sul Piano socio sanitario integrato regionale (Pssir): «Ovviamente – racconta Mugnai – ho dovuto chiedere che si congelasse la discussione su questo argomento in attesa di poter incontrare colui che sarà il nuovo assessore, ovvero l’attuale direttore generale della Asl 10 di Firenze Luigi Marroni. E’ il primo contraccolpo di una sanità che adesso, con l’avvicendamento all’assessorato, di fatto rimane totalmente paralizzata sia sul versante della strategia politica, viste le tensioni affiorate in casa Pd e in IV Commissione, sia sul versante della programmazione con un Piano che doveva occuparsi del periodo 2011-2015 e che è già sostanzialmente in ritardo di un anno e mezzo.
Per di più, tutte le sedute della Commissione programmate per la prossima settimana sono al momento sospese». Fin qui la contingenza. Poi però tutta l’attenzione dei commissari si è rivolta all’annuncio di Remaschi di voler rassegnare le dimissioni dal suo ruolo di presidente: «In qualche lustro di attività politica, dai livelli locali a quello regionale – racconta Mugnai – mai mi era capitato prima di poter lavorare in una commissione consiliare in cui si fosse instaurato un simile clima di correttezza e rispetto reciproci, pur nelle inevitabili differenze politiche, con rapporti volti unicamente a cercare di rendere il miglior servizio possibile ai toscani nel lavoro della Commissione quale organo di indirizzo e controllo in un settore delicato come quello della sanità».
«In questi due anni – prosegue Mugnai – la Commissione ha lavorato intensamente senza chiudersi nelle stanze della politica, ma scegliendo piuttosto di andare fisicamente nei territori per cercare di approfondire e capire meglio i problemi della sanità direttamente sul campo. In questi due anni la Commissione non ha mai negato ad alcun soggetto interessato né tempo né attenzione, e chi ha fatto richiesta di essere ascoltato in Commissione è stato soddisfatto. Credo che tutto questo vada ascritto come merito ai commissari, certo, ma soprattutto al presidente Remaschi che, con la sua regia, ha determinato il clima e spronato tutta la Commissione ad impegnarsi costantemente senza mai, e dico mai, dar luogo alla pur minima contestazione sulla correttezza del suo operato di Presidente».
Mugnai torna poi a valutare la situazione complessiva: «Arriverà il tempo in cui sarà bene riflettere su chi abbia la responsabilità di una situazione ogni giorno più complicata, che deriva da scelte stratificate che in anni e anni l’ex assessore alla sanità e oggi governatore Rossi ha compiuto con la determinazione a gestire tutto in prima persona, accentrando su di sé ogni decisione». Lazzeri (Lega) su intenzione dimissioni Remaschi da Presidente commissione: “Spero che ci ripensi.
Segnale politico del Pd a Rossi” «Se queste sono le sue intenzioni, spero caldamente che ci ripensi». È quanto si auspica il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, commentando il proposito di rassegnare le dimissioni da presidente della IV commissione “Sanità e politiche sociali” da parte del consigliere del Pd, Marco Remaschi. Una decisione, questa, che potrebbe essere da ricondurre al mancato coinvolgento degli esponenti del Pd sulla scelta del nuovo assessore al diritto alla salute. «Mi auguro – spiega Lazzeri – che Remaschi rimanga a presiedere la commissione “Sanità” perché fino ad oggi è stato un ottimo presidente.
Sul piano politico, si è saputo sempre rapportare con le forze di opposizione e con quelle di maggioranza. Durante la commissione, Remaschi ha evidenziato tutto il proprio malessere annunciando la propria intenzione di dimettersi. Naturalmente, il passo non è automatico perché dovrà esserci una verifica all’interno del gruppo consiliare del Pd. Comunque, questo è un altro segnale che il Pd, scevro da schematismi, lancia a Rossi, chiedendo al Governatore di fare uno sforzo verso la politica, verso chi deve dare le linee di indirizzo». Ciò che lamentano un po’ tutti i consiglieri regionali, secondo Lazzeri, è che «tutte le scelte, di fatto, sono conosciute attraverso i giornali e, perciò, sono subite e mai gestite all’interno del Consiglio Regionale.
Oggi, quindi, i consiglieri del Pd dicono quello che ieri abbiamo detto noi: “avremmo preferito un assessore politico” perché sono da risolvere i nodi dei rapporti con i sindaci e con i direttori generali nella nuova governance della sanità. E c’è il nodo politico anche di un Consiglio Regionale che vuole dare le linee di indirizzo, quali sono le priorità. Mancano i soldi? La scelta non può essere quella di tagliare in modo lineare, bensì dobbiamo scegliere cosa è priorità e cosa non lo è.
Questa è una scelta specifica del Consiglio Regionale. Rossi, optando per un tecnico, riaccentra su di sé ogni tipo di ruolo (e noi sappiamo che non può fare tutto) ed ecco che il gruppo regionale del Pd gli manda un segnale. E poi, forse, questa può essere la coda delle vicende di Siena». “Mi dispiace per l’amarezza che esprime Marco Remaschi, e che lo spinge a pensare alle dimissioni dalla carica di presidente della commissione sanità del Consiglio regionale”. Lo afferma il presidente Enrico Rossi, dopo aver letto le dichiarazioni del consigliere Pd sulle agenzie di stampa. “Apprezzo la sincerità con cui Remaschi esclude l’esistenza di aspetti politici legati alle dimissioni di Daniela Scaramuccia e alla nomina del nuovo assessore regionale Luigi Marroni.
Sono a disposizione per ogni chiarimento personale e mi rendo perfettamente conto che avremmo dovuto avere più tempo per condividere le scelte. Purtroppo c’è stata una fuga di notizie non dipendente mia volontà, a cui nello stesso giorno di è sommata del tutto causalmente la notizia dell’arresto degli ex dirigenti della Asl di Massa, da me denunciati. La mia valutazione è stata che fosse necessario assumere subito iniziative di governo, non tergiversare e non lasciare che la sanità toscana avesse, in questa fase delicata, vuoti e incertezze nella guida”. “Capisco profondamente le rimostranze di Remaschi, essendo anch’io uomo che appartiene al ceto politico.
Tuttavia è evidente che in certi momenti la condivisione e la partecipazione si scontrano con la necessità di assicurare la tempestività degli atti di governo, e di tenere conto dell’importanza che assume la loro comunicazione ai cittadini. Sono convinto – conclude il presidente Rossi – che troveremo il modo per chiarirci e ritrovare, sia a livello personale sia a livello istitituzionale, la strada giusta della discussione democratica, che riconosca pienamente alla politica il suo ruolo di indirizzo”.