L’AUTRICE Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi, tradotti in venti paesi, hanno venduto fino a oggi oltre undici milioni di copie. Tra i motivi di tanto gradimento, la ricchezza delle trame e dei contenuti, capaci di ripercorrere – attraverso le vicende familiari e sentimentali dei protagonisti – la storia del nostro paese, i mutamenti sociali, quelli economici e il ruolo della donna nel contesto reale di ieri e di oggi. Ed è proprio grazie a questi temi portanti, sempre miscelati dall’autrice con talento e abilità, che la critica letteraria si è sempre più interessata al “fenomeno” Sveva LA TRAMA In una grande dimora, alle porte di Milano, vivono i Cantoni, proprietari, da tre generazioni, delle omonime prestigiose rubinetterie.
In apparenza, ogni componente della famiglia ha una personalità lineare. Nella realtà, ognuno di loro occulta agli altri segreti che lo hanno segnato. È la regola dei Cantoni: ci sono situazioni che, anche se note a tutti, vanno taciute. Si tace perfino sulla vena di follia che affligge Bianca, la matriarca di questa dinastia. Un giorno entra in scena Léonie Tardivaux, una giovane squattrinata francese che sposa Guido Cantoni, l’unico nipote di nonna Bianca. La ragazza si integra così bene con la famiglia, da assimilarne tutte le abitudini, compresa la legge del silenzio su certe vicende personali.
Questo non le impedisce di essere una moglie esemplare, una madre attenta, una manager di talento, capace di guidare con successo l’azienda nel mare ostile della recessione economica. E intanto coltiva il suo segreto, quello che ogni anno, per un solo giorno, la induce a lasciare tutto e a rifugiarsi in un romantico albergo sul lago di Como.