Giovedì 3 maggio alle ore 18 presso la Libreria Feltrinelli, in Via Cerretani 30/32R appuntamento con Leonardo Pieraccioni e Alessandro Benvenuti per il libro "Zitti e mosca" “Ho voluto raccontare sotto il profilo esistenziale un dramma politico popolare. Quel che ci interessava sono le esistenze. È questo un film che vuole prima di tutto tratteggiare un affresco della provincia italiana raccontando attraverso quattro generazioni storie diverse pervase ora dall’amarezza, ora sfiorate dalla tragedia, ora toccate da quella leggera follia che genererà il sorriso.” “Ho tre maestri fra i tanti: Hitchcock, Bergman, Germi.
Questi sono coloro che mi hanno maggiormente incuriosito, condizionato e, spero, insegnato qualcosa. Per cui non è strano che ci siano delle citazioni che in qualche modo li omaggino.” “Le Gualchiere e la zona delle Piramidi di Rosano mi offrivano due luoghi sospesi. Luoghi non luoghi, potremmo quasi dire. Le Gualchiere sorgono a lato di una strada che ora è molto trafficata, ma che anni fa, essendo meno conosciuta, era l’alternativa intelligente per chi, non gradendo i semafori e le strisce pedonali della Via Aretina, si tuffava in quella campagna.
Oggi la situazione è certo un po’ cambiata, ma Le Gualchiere, da questo incessante via vai, continuano a difendersi mantenendo le distanze dai ‘traffici’, come conviene a delle Signore bene (così io vedo in fondo Le Gualchiere) d’altri tempi.” (Alessandro Benvenuti) Gli autori PHILIPPE CHELLINI Vive a Sorgane. Da 15 anni lavora alla Segreteria del Sindaco di Bagno a Ripoli. Attualmente si occupa del Cerimoniale e dell’organizzazione di eventi promossi dall’Amministrazione.
Appassionato di musica, in particolare italiana, inizia a suonare la fisarmonica a cinque anni, poi impara a “strimpella¬re” pianoforte e chitarra. Autore di canzoni (anche insieme all’amico Enrico Zoi) e recensore cinematografico, ama il cine¬ma e tutto quanto gira intorno ad esso. È laureato in Letteratura Italiana con tesi sul fiorentino Ferdi¬nando Paolieri, di cui pubblica una commedia inedita “I’ Chiù”, e giornalista per passione (Firenze La Sera, Macché). ENRICO ZOI Diviso tra famiglia, cinema, giornalismo e poesia, certo è che Enrico Zoi scri¬ve.
Fiorentino, classe 1959, laureato in Lettere, nel 1985 pubblica il primo libro di poesie Perle perline giù per la scarpata ed è uno dei vincitori del premio nazionale Partecipa Poesia ide¬ato da Mariella Bettarini. Escono varie sue liriche su riviste e antologie, finché, nel 1994, ha l’onore di scrivere la poesia Per l’ottantesimo compleanno di Gino Bar¬tali, su richiesta del Palio di Bagno a Ripoli. Con il racconto Dentro e fuori dal frigorifero (1998) è uno dei vincitori del con¬corso nazionale Formiche rosse.
Segue la stagione delle letture poetiche. Due a Firenze nel 2002: a giugno legge alcune poesie all’Accademia Musicale, con Giuseppe Fricelli; per Pianeta Po¬esia a novembre presenta in Sala Vanni Percorsi di catastrofi linguistiche, letture trasversali di poesie e racconti suoi e di Phi¬lippe Chellini. Una nel 2004: al Teatro di Antella va in scena a febbraio La fuga delle parole. La sua poesia si unisce poi all’arte. Dopo che Roberto e Rodolfo Guarnieri hanno tratto un qua¬dro da una sua poesia, nel 2004 esce un catalogo del pittore Piero Passerini con la raccolta È dire e non dire, ma sempre a voce mia, dieci liriche dai suoi quadri.
Nel 2008 il pittore fioren¬tino Tommaso De Carlo pubblica il book Conchiglie, con dieci sue poesie. L’angelico lombrico (2011) è la sua seconda silloge poetica. Intanto Zoi scrive quasi vent’anni di comunicati stampa per il Comune di Bagno a Ripoli, pubblica migliaia di articoli, recensioni e interviste e vede film su film. Infine, i libri. Tre in tutto: “Sotto il campanile. Storie e personaggi di Bagno a Ripoli, Grassina e Antella” (2010); “Che grande questo tempo. Dieci anni di Facciamo Canzone” (a quattro mani con Philippe Chellini, 2010), dedicato a Fabrizio De André; “Bentornati in casa Gori-Storie, personaggi e attori del film di Alessandro Benvenuti” (2010).