“Renzi come Schettino, il comune come la Concordia” questo è solo uno degli accostamenti con i quali i rappresentati sindacali ed i dipendenti del Comune, riuniti in assemblea all’ObiHall, hanno associato il loro “datore di lavoro pro tempore”, “il donatore di lavoro”, che in questi anni li ha vessati fino a tacciarli di essere tanti Fantozzi, quando li sorprendeva, in anticipo, in coda alla macchinetta per timbrare l’uscita. Ma vediamo, al di là di accostamenti vari, di fare un po’ di luce sulle cause che hanno portato i dipendenti del Comune di Firenze ad aderire in massa all’assemblea e ad esprimere il loro dissenso contro l’Amministrazione.
Alla base c’è, da parte del Comune di Firenze, identificata nelle persona del primo cittadino, la mancata erogazione a Febbraio delle indennità previste e già svolte dai lavoratori per l’anno 2011, si tratta di servizi notturni, di turni articolati che riguardano i dipendenti della Polizia Municipale. A cui è seguita la mancata erogazione del premio incentivante per tutti i dipendenti a Maggio, che può essere equiparata approssimativamente ad una quattordicesima, e l’incertezza che il premio sia erogato in un secondo momento, forse luglio, probabilmente con una decurtazione pari alla metà dell’importo consueto. Per spiegare il comportamento del Sindaco Renzi è necessario fare un passo indietro andando a trovare l’esposto del consigliere comunale del PDL Toccafondi nel quale segnalava un tetto stipendi troppo alto per i dipendenti di Palazzo Vecchio.
In seguito all’esposto si attivavano gli ispettori della Corte dei Conti, che individuavano delle irregolarità nel contratto decentrato (quello che l’Ente stipula con i rappresentanti sindacali unitari, R.S.U) in merito alle indennità e alle progressioni economiche orizzontali (conseguite all’interno della propria categoria) erogate con criteri non selettivi e meritocratici, (come prescritto dal contratto nazionale del lavoro) in pratica a pioggia, che avrebbero portato ad una spesa maggiore della quota prevista.
A seguito del rapporto dei revisori, senza alcuna decisione della Corte dei Conti, il Sindaco ha disposto il blocco dei compensi sopra indicati e la voce “salvo conguaglio” in busta paga dei lavoratori, che suona come un sinistro avvertimento. “Si tratta di un attacco”, ripetano in coro i rappresentati sindacali, ed i dipendenti, “alla dignità ed all’autonomia economica del lavoratore”, significativo l’esempio che Stefano Cecchi della sigla sindacale R.D.B riporta “un collega mi ha chiesto se il sindacato poteva firmare un documento che certificava la mancata erogazione del premio, che il collega poi avrebbe portato alla banca alla quale doveva la rata del mutuo”.
“Di un attacco”, continua una dipendente intervenuta in sala “a dei lavoratori che hanno fatto e passato un concorso pubblico dimostrando la loro professionalità e che garantiscono un servizio alla collettività”, “da parte di un Sindaco”, continua un rappresentate sindacale, “che ha garantito un centinaio di assunzioni, a chiamata, di funzionari e dirigenti che hanno stipendi” in alcuni casi, “di oltre centomila euro l’anno”. L’assemblea è andata avanti tutta la mattina chiedendosi, grazie ai numerosi interventi dei presenti in sala, se era più una questione etica o di soldi che mancano alla fine del mese, ma forse le due questioni possono andare a braccetto.
Su di un fatto, anzi due, erano tutti concordi, che i contratti di lavoro si onorano, non si può “decidere ora quello che è avvenuto allora”. E che “solo uniti si vince”. I dipendenti, che il pomeriggio di lunedì 14 Maggio in duecento hanno manifestato con pentole e fischietti in Palazzo Vecchio, sono pronti a ripetere ed allargare il dissenso intervenendo durante le cerimonie pubbliche a cui presenzierà il Sindaco. Intanto gli Agenti di Polizia Municipale si sono cancellati in massa, ed esortano a farlo chi ancora non lo ha fatto, dal servizio che a cui sono assegnati all’interno dell’evento “Pitti”, un servizio che ricordiamo è pagato dai privati al di fuori dei compiti istituzionali. Al momento l’assemblea ha concluso con la decisione di sei ore di sciopero, le modalità ed il giorno saranno comunicate in seguito, visto che il 24 Maggio le R.S.U sono convocate in prefettura per “raffreddare” lo scontro, a quella data si aggiungono dieci giorni nei quali la forme di protesta sciopero è sospesa.
A breve, se la situazione com’è auspicabile non rientrasse, vedremo se l’unità sbandierata ed ottenuta durante le ore dell’assemblea sindacale, sarà mantenuta nelle proteste fuori dell’orario di lavoro e nell’adesione allo sciopero, che incide per circa settanta euro in busta paga. “L’assemblea molto partecipata di stamani evidenzia palesemente che qualcosa in Comune non va ed è necessario che il Sindaco Renzi ci dica cosa intende fare: così si rischia il naufragio dell’Amministrazione comunale e se vogliamo dirla in gergo nautico, il Comune può essere benissimo paragonato ad una nave il cui Comandante, in questo caso del Sindaco, ha perso la giusta rotta”.
Lo affermano i consiglieri comunali Ornella De Zordo e Tommaso Grassi. “Non si sorprenda nessuno del numero dei dipendenti presenti all’assemblea o di fronte alla determinazione del personale, visto che finora il sindaco ha contribuito solo ad erigere un muro tra dipendenti e Amministrazione, tra dipendenti assunti tramite concorso e quelli a chiamata del sindaco, (quasi che i primi avessero qualcosa di meno dei secondi) e non per ultimo tra dirigenza e semplici dipendenti – hanno aggiunto –.
Naturalmente la notizia del mancato pagamento del premio incentivante, dei progetti speciali e delle diverse indennità previste dai contratti di lavoro, sono state le gocce che hanno fatto traboccare il vaso, ma il logoramento del rapporto che si è instaurato tra dipendenti e datore di lavoro è iniziato da un bel po’ di mesi.” “Nel rispetto del differente ruolo che c’è tra politica e rappresentanze sindacali, confermiamo la nostra intenzione di portare nell’aula del Consiglio comunale quanto emergerà dalla protesta dei dipendenti, e il nostro sostegno alle forme di protesta e la condivisione dei motivi che hanno portato alla decisione dell’assemblea di indire un pacchetto di 6 ore di sciopero” hanno concluso Grassi e De Zordo. “L’Amministrazione comunale per gli anni 2003-2008 è stata oggetto di una verifica da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha contestato i contratti decentrati di quegli anni sia in relazione alle risorse stanziate che agli impieghi (indennità etc) contestando la legittimità degli stessi per decine di milioni di euro.
Purtroppo ci sono effetti di trascinamento anche sugli anni successivi con il rischio di forti ripercussioni sui dipendenti sia per il passato sia, potenzialmente, per il presente. Questo ha provocato la temporanea sospensione del pagamento del premio incentivante ai dipendenti. Le strutture dell’Amministrazione stanno lavorando da almeno due anni per riportare in sicurezza la contrattazione decentrata e per garantire ai lavoratori che tutto il dovuto risulti pagato legittimamente”. È quanto dichiara l’assessore al personale Stefania Saccardi intervenendo a seguito dell’assemblea della Rappresentanza sindacale unitaria dei dipendenti del Comune che si è svolta questa mattina incentrata soprattutto su questo tema.
Nel merito delle questioni trattate nel corso dell’assemblea, l’assessore Saccardi ripercorre i passaggi della trattativa e fa alcune precisazioni rispetto alle affermazioni dei sindacati. “Il 14 maggio il sindaco ha incontrato i sindacati e ha dato la disponibilità a pagare il 50% a titolo di acconto relativo al premio incentivante 2011 (non 200 euro a persona) a condizione che i sindacati fossero disponibili a definire al più presto il nuovo contratto decentrato facendo appello al loro senso di responsabilità in una situazione generale di grande difficoltà economica per il paese e per tutti i lavoratori ai quali non sono riconosciute uguali garanzie.
Niente hanno a che vedere con tutto ciò le assunzioni ex articolo 90 che hanno invece consentito di assorbire in parte le difficoltà relative al blocco delle assunzioni di personale a tempo indeterminato. Per il personale del sindaco e degli assessori, inoltre, abbiamo più volte dimostrato che questa amministrazione spende molto meno della precedente”. “Comunque – conclude l’assessore Saccardi – se i sindacati vogliono veramente chiudere un accordo, noi siamo pronti a farlo in poche ore purché tutti si tenga ben presente del particolare momento storico”.