Firenze– Uscito lo scorso gennaio è stato riproposto oggi pomeriggio, lunedì 14 maggio, in Sala delle Feste di palazzo Bastogi, per “ripassare” la storia del nostro paese, dal 1853 al 1945, attraverso i documenti originali conservati nell’archivio di una scuola fiorentina. Questa la particolarità del volume di Salvatore Cingari, “Un’ideologia per il ceto dirigente dell’Italia unita. Pensiero e politica del liceo Dante di Firenze” (Ed. Olschki), che ha riunito docenti, politici, storici e “dantini”, ex studenti e non.
“Il liceo classico è la più antica scuola laica superiore di Firenze, fondato nel 1853, negli anni successivi all’Unità d’Italia, si è accreditato come uno dei licei più importanti del paese - ha sottolineato Daniela Lastri, consigliera dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana - ed è straordinario come il prestigioso istituto sia riuscito a mantenere intatta la sua memoria grazie al ricco archivio, che ha permesso a Cingari di indagare il rapporto fra l’Italia e la politica tramite documenti e ‘banchi’ del Liceo Dante”.
“Questo volume ci propone un viaggio interessantissimo – ha proseguito la consigliera - una scuola come microcosmo della società che cambia e, al tempo stesso, come base per la determinazione della classe dirigente di un paese. Il liceo classico, infatti ha rappresentato per anni la scuola di riferimento per la formazione della classe dirigente italiana e anche il Dante non fa eccezione”. La consigliera, tra i tanti fatti che il volume evidenzia, a testimonianza di come la scuola sia stata anche luogo di scontro sull’evoluzione sociale del Paese, ha voluto citare il caso di Giulia Sacconi, prima ragazza ammessa nel 1882 a frequentare i banchi del Liceo, dopo però che per oltre tre anni il Preside di allora si era opposto.
“Fu una battaglia per l’emancipazione delle donne, sconosciuta se non ci fosse stato questo volume, ma di grande importanza e combattuta con grande intensità dal padre della ragazza di orientamento liberale. Dopo questo caso - ha concluso Daniela Lastri - cioè dal 1883, l’accesso delle donne al Liceo, in Italia, fu esplicitamente consentito dal Ministero”. Con la ricerca archivistica del professor Cingari la storia di Firenze, partendo dai documenti conservati al Dante, è diventata la storia della Toscana e dell’Italia, in un percorso di conoscenza ed emancipazione che parte dalla scuola e scandaglia ogni aspetto sociale e politico, in un arco temporale che parte dal 1853 fino al 1945.
Insieme a Daniela Lastri e all’autore sono intervenuti alla presentazione del libro – introdotta e moderata da Sergio Caruso (Università di Firenze) – i docenti Pier Luigi Ballini (Università di Firenze), Carmen Betti (Università di Firenze) e Paolo Bagnoli (Università di Siena). (ps)