Come rispondere ai bisogni educativi dei territori, come impostare le azioni sul diritto allo studio in una fase di forti tagli alla finanza pubblica, che tipo di programmazione dare alle azioni sull’infanzia e sulla scuola, quali criticità sugli organici: è su questo pacchetto di questioni, a poche settimane dall’avvenuta approvazione del nuovo PIGI (Piano Indirizzo Generale Integrato su educazione e istruzione), che Stella Targetti – vicepresidente della Regione Toscana con delega all’istruzione – ha iniziato una “campagna di consultazione” con i colleghi assessori di Province e con le Conferenze zonali per l’istruzione.
Il primo dei quattro incontri si è svolto oggi, a Firenze, con gli amministratori locali di Firenze, Lucca e Massa-Carrara. “In un momento assai critico per la finanza pubblica – sottolinea Targetti – ancora una volta la Regione sceglie di puntare sulla scuola mettendo in campo sui progetti educativi per l’anno scolastico 2012/2013 risorse in linea con quelle dell’anno precedente”. Per i Progetti Educativi Zonali (in sigla PEZ) riservati alla prima e seconda infanzia (0-6 anni) sono infatti a disposizione 8 milioni di euro che saranno ripartiti sulla base di criteri demografici; altri 3,850 milioni di euro – ripartiti in base agli alunni frequentanti – verranno riservati ai PEZ sull’età scolare (6-18 anni).
E’ inoltre in arrivo (con ulteriori 4 milioni di euro anche qui di derivazione regionale) il nuovo bando sui “buoni servizi” per i nidi. Un insieme di risorse regionali che sfiora i 16 milioni di euro. Sull’altro versante, il diritto allo studio (borse di studio e contributi a rimborso dei testi scolastici), per l’anno scolastico 2012/2013 la Regione Toscana ha, disponibili, sue risorse per circa 4 milioni di euro. “Ma il dramma è che sono le uniche risorse disponibili – lamenta Targetti – visto che sul prossimo anno scolastico non risultano interventi da parte dello Stato per il diritto allo studio e tutti i fondi ci sono stati tagliati”. Da notare che nel 2008 il Piano toscano sul diritto allo studio poteva contare su quasi 9 milioni di euro (dei quali circa 2 con fondi regionali e il resto dallo Stato) mentre in ciascuno dei due anni successivi il Piano era sostenuto da 10,4 milioni di euro (3,3 dei quali dalla Regione).
Lo scorso anno (2011) le risorse sul Piano scesero a 7,7 milioni (di cui 4,1 dalla Regione per le borse di studio e 3,6 dallo Stato per i libri di testo). “Oggi dobbiamo fare solo con i nostri 4 milioni e questo delinea una evidente ed enorme enorme difficoltà – precisa Stella Targetti – che si commenta da sola con conseguenze pesanti su enti locali e su famiglie”. E’ stata quindi avanzata, dai tecnici dell’assessorato regionale all’Istruzione, una prima proposta di “pacchetto scuola” con l’obiettivo di razionalizzare al meglio, alleggerendo e semplificando le procedure, le scarse risorse disponibili in materia di diritto allo studio.
Indicata, alla consultazione, anche una proposta di tempistica con procedure per assegnare ed erogare i fondi ai Comuni attraverso le Province. La “campagna di ascolto” con gli enti locali in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico prosegue giovedì 10 maggio con Grosseto, Livorno e Prato. Gli altri due incontri sono previsti in settimana prossima: martedì 15 (Siena e Pisa), mercoledì 16 maggio (Arezzo e Pistoia). Nel corso degli incontri vengono illustrate le progettualità proposte dalla Regione sia sui PEZ “infanzia” che sui PEZ “per l’età scolare”.
Fra queste: sostegni ai bambini con bisogni educativi speciali, ampliamenti nelle offerte di servizi, sostegni alla genitorialità, coordinamento pedagogico e formazione del personale, inclusione della disabilità e della diversità di lingue e culture, esperienze educative durante i periodi di sospensione delle scuole.