Firenze – I dati della Toscana per l’anno 2010 su affido e adozioni, così come elaborati dal centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza istituito presso l’Istituto degli innocenti a Firenze, sono stati al centro dell’audizione in commissione bicamerale infanzia del Garante regionale Grazia Sestini. Un’audizione servita per acquisire i dati relativi alla nostra regione a seguito della decisione del 6 marzo scorso della commissione presieduta dall’onorevole Alessandra Mussolini di avviare un’indagine conoscitiva per la verifica della concreta attuazione delle norme in materia di adozione e di affido. Dopo una prima introduzione sulla figura del Garante in Toscana e una breve illustrazione della legge istitutiva, Sestini ha fornito i numeri relativi all’anno 2010: “Sono 606, di cui 258 di cittadinanza straniera, 89 i minori stranieri non accompagnati, i bambini e i ragazzi nella fascia di età compresa tra zero e 17 anni presenti nelle strutture residenziali”.
“Il fenomeno è in diminuzione sia rispetto all’anno precedente (erano 706, ndr) sia come dato tendenziale (-20 per cento rispetto al 2005, ndr). Aumentano i minori inseriti con provvedimento dell’autorità giudiziaria" (circa il 77 per cento, ndr). Sul fronte dell’affido, il garante regionale ha rivelato che sono “1138 i minori che godono dell’affido presso una famiglia”. “Un dato molto importante – ha sottolineato – tra i più alti d’Italia dopo Valle d’Aosta e Piemonte, che indica come in Toscana per ogni minore in comunità ce ne sono poco meno di due in famiglia”. La “criticità” rilevata da Sestini sta nella “lunghezza della permanenza in affido”.
Quelli che superano i quattro anni imposti come limite massimo dalla legge sono infatti “oltre il 40 per cento”. “Questo denota la fragilità non superata della famiglia di origine che pure continua ad esistere” ha sottolineato. In tema di adozioni, la Toscana registra una “sensibile diminuzione di quelle internazionali che sono state 353 nel 2010 a fronte delle 547 del 2001”. “Un dato che riflette la flessione a livello nazionale considerato che oggi si privilegia, con progetti di cooperazione allo sviluppo, la crescita nei paesi di origine”.
Per le adozioni nazionali, invece, il numero è di “circa 40 l’anno a fronte di 1953 domante giacenti presso il tribunale”. “Molto alti, in entrambe le tipologie di adozione, i tempi di attesa tra domanda ed adozione: intorno ai 4 anni”, ha concluso Sestini. La commissione bicamerale, impegnata in un’analisi del quadro normativo, intende acquisire informazioni per valutare cosa funziona e cosa può essere migliorato nell’impianto complessivo della legge e riguardo alla sua concreta attuazione.
L’indagine avviata dovrebbe finire il 31 dicembre prossimo.