“The Rum Diary - Cronache di una passione” è la storia del giornalista Paul Kemp (Johnny Depp) che si trasferisce nella Puerto Rico, terra di conquista per avidi speculatori nel 1960, per scrivere sul “San Juan Star”, un quotidiano locale sull’orlo della bancarotta. Nel suo soggiorno a Portorico il protagonista incontra un fotografo con il quale diventa compagno di lavoro e di sbronze. S’invaghisce della bellissima fidanzata di un uomo d’affari, che gli chiede di scrivere articoli a sostegno di un progetto finanziario, che prevede di di costruire sull’isola incontaminata, alberghi e resort di lusso.
Tra giornalisti alcolizzati , speculatori edilizi, donne seducenti, il giornalista annega in fiumi di alcol e dopo una notte di baldorie si ritrova ad avere una storia con la compagna del “boss”. Il film nasce da un omaggio che Johnny Depp vuole dedicare all'amico scrittore Hunter S.Thompson, scomparso nel 2005 e autore di “Paura e disgusto a Las Vegas”e “Rum diary”. Thompson è stato anche uno dei giornalisti più famosi in America tra gli anni ‘60 e gli anni ’70 nonché l'inventore del “gonzo journalism”una sorta giornalismo narrativo e creativo che può essere veritiero senza dover essere rigidamente oggettivo.
Questo sguardo sulla realtà, teso a concedere prospettive diverse a fatti e soggetti spesso cristallizzati nella loro descrizione pubblica, è anche la cifra stilistica del libro “The rum diary” all'origine di questo film, che, pur motivato da buone premesse, non sembra compiutamente riuscito. Il film diretto da Bruce Robinson, ha delle qualità per quanto riguarda l'ambientazione nella Portorico degli anni Sessanta, tra splendidi paesaggi ,feste e ambienti malfamati. E' interpretato da ottimi attori quali , oltre al bravo Johnny Depp, meno perfetto di sempre, Aaron Eckhart, Michael Rispoli, Amber Heard, Richard Jenkins.
A “The rum diary” manca ,forse, una scintilla che lo faccia decollare. La storia si conduce stancamente anche se con spunti gradevoli, incerta tra assumere il tono onirico e surreale di una storia d'alcolismo estremo, la vicenda di una denuncia di speculazione e corruzione, oppure la cronaca di una passione tormentata e assoluta . In queste incertezze di sviluppi ne esce un film ambizioso che si lascia vedere, ma che tradisce le aspettative con cui lo stesso Deep aveva presentato la storia .Il film sembra forse puntare sul carattere incredibilmente attuale di un romanzo (scritto da Thompson tra i Cinquanta e i Sessanta e pubblicato trent'anni dopo) che mostra la sopraffazione dei media ad opera delle lobby con tutte le sue conseguenze individuali e sociali.
In tal senso nella sua evidenza che induce a una riflessione sul presente il film risulta efficace, non riuscendo del tutto in quello scopo di omaggio alla personalità di Thompson che attraverso il suo alter ego Kemp non emerge come quella figura complessa e originale che è stato lo scrittore amico di Johnny Depp. Alessandro Lazzeri Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=h1-JvIBpEaU