La scure del governo si sta per abbattere sugli uffici giudiziari. Il ministro Paola Severino ha detto spesso che il Paese non si può permettere di tenere aperte tremila sedi dove operano giudici di pace, tribunali, sezioni distaccate, corti d’appello e Alte corti. Nei piani dell’esecutivo scompariranno 37 tribunali minori, 160 sezioni distaccate, 674 uffici dei giudici di pace per un risparmio previsto di 108 milioni di euro. Solo in Toscana ne farebbero le spese i tribunali di Pontremoli, Orbetello, Cecina, Piombino, Portoferraio, Viareggio, Pontedera, Monsummano Terme, Pescia, Empoli, Pontassieve, Montevarchi, Sansepolcro.
Sindacati e avvocati hanno già fatto sentire la loro voce contraria, ma anche gli enti locali non possono tacere. “Va bene razionalizzare i servizi e accentrarli, dove possibile, oltre a ridurre i costi, ma prima di mettere in atto decisioni così drastiche serve un confronto, serve un metodo concertato – è il commento i Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – Bisogna valutare le varie realtà locali. Non si può pensare di accentrare tutta l’attività nei soli capoluoghi di provincia.
Il problema è quello di allontanare i servizi dai territori più distanti dai grande centri urbani, con tutte le conseguenze negative per i cittadini. Vale per i tribunali lo stesso ragionamento che riguarda altri servizi – uffici postali, scuole, trasporti, ospedali - Ogni decisione non può prescindere dalle singole peculiarità”.