Manifestazione organizzata dall'Associazione della stampa toscana e dalla Federazione nazionale della stampa, l'11 giugno -ore 10.30- all'Auditorium del consiglio regionale in via Cavour 4 a Firenze.
I temi prevalenti saranno: l'attacco all'autonomia del servizio pubblico Rai e il conflitto di interessi in campo mediatico, le pressioni e condizionamenti sulla stampa e in particolare al Corriere della Sera, il disegno di legge Gasparri sul riassetto del sistema dell'informazione, il conflitto.
Interventi:
Carlo Bartoli presidente Ast;
Roberto Natale, segretario nazionale Usigrai (giornalisti Rai);
Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale Fnsi;
Vito Marchiani, segretario regionale Uil;
Gianni Salvadori.
segretario regionale Cisl;
Luciano Silvestri, segretario regionale Cgil;
Carmen Russo, di TGwatching e Laboratorio per la democrazia;
Franco Siddi, presidente Fnsi.
Per adesioni, suggerimenti e disponibilità vi chiediamo di inviare una mail alla posta dell'Ast: ast@fol.it
Riflettere su una professione sempre più centrale nella vita quotidiana, quella del giornalista, grazie alla quale si apprende la maggior parte delle informazioni che permettono di agire, lavorare, divertirsi e interagire con gli altri.
E’ l’obiettivo del seminario di studi "Narrare il quotidiano. Il giornalismo italiano fra locale e globale" che si svolgerà il prossimo venerdì 6 (ore 9.30 - 19) e sabato 7 giugno (ore 9.30-13) presso la Facoltà di Scienze Politiche (via Laura, 48).
Il seminario – organizzato dal corso di laurea in Media e giornalismo dell’ateneo fiorentino e dall’Associazione Italiana di Sociologia- si propone di fare il punto su due fondamentali peculiarità del giornalismo, la funzione di racconto della realtà e l’esigenza di un radicamento locale che dia senso e significato alle notizie in un contesto caratterizzato da tecnologie che permettono di eliminare le distanze di spazio e di tempo.
A parlare del ruolo strategico del giornalismo e dei processi di produzione intervengono Giovanni Bechelloni, Laura Bovone, Milly Buonanno, Pier Paolo Giglioli, Guido Gili, Paolo Mancini, Alberto Marinelli, Mario Morcellini e Carlo Sorrentino.
Ad affiancarli, in rappresentanza del mondo dell’informazione italiana, Francesco Carrassi, Lorenzo Del Boca, Claudio Giua, Alberto Ferrigolo, Massimo Lucchesi, Riccardo Monni, Marco Pratellesi, Maurizio Ricci, Vittorio Roidi e Giancarlo Santalmassi.
"Sul giornalismo in Italia non si è mai sviluppato un discorso pubblico e poche sono le ricerche e le pubblicazioni scientifiche in materia –afferma Carlo Sorrentino, docente del corso di laurea in Media e giornalismo- Negli ultimi anni, poi, l'evoluzione tecnologica e la possibilità formale di un incontro diretto fra fonti d'informazione e destinatari hanno fatto ingenuamente prevedere la fine della funzione di mediazione svolta dal giornalismo.
Invece, il giornalismo non soltanto non muore ma diventa più rilevante proprio per la sua caratteristica di "messa in forma" della realtà, particolarmente necessaria quanto più tale realtà diventa complessa".