Andare in controsenso nel centro storico? Si può. A dirlo è il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che accoglie la richiesta avanzata dalla Fiab rivolta ad incoraggiare l'uso del mezzo ecologico ed alternativo nelle strade che permettano una circolazione abbastanza larga ed a velocità contenuta. "Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia - ha sottolineato Dalla Vecchia, presidente di Fiab - hanno introdotto questa soluzione che consente al ciclista di usufruire di tragitti brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri lunghi.
Praticamente una maniera per scoraggiare l'uso della bicicletta" "Il Comune di Firenze prenda il coraggio a due mani e permetta da subito la circolazione delle biciclette nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico. Fino ad oggi l'amministrazione ha ostacolato questa soluzione di civiltà già adottata da molte città europee e da alcuni comuni italiani virtuosi, come ad esempio Reggio Emilia." Lo ha detto Ornella De Zordo, capogruppo della lista di cittadinanza perUnaltracittà. perUnaltracittà aveva fatto questa proposta nel novembre 2009, ed era stata approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale.
Ieri la direzione generale per la sicurezza stradale del ministero Infrastrutture e Trasporti ha inoltre accolto la proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta che prevede di andare contro mano su tutte quelle strade "larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante", ovvero in tutto il centro storico fiorentino e anche oltre. "Questa soluzione - ha continuato De Zordo - ha il merito di incoraggiare l'uso della bicicletta, di contribuire al completamento a basso costo delle piste ciclabili già esistenti e offre alternative, sicuramente più sicure e piacevoli, alle strade fortemente trafficate, come giustamente ha fatto notare anche la Fiab". "Fino ad oggi la giunta Renzi ha fatto poco o nulla per favorire l'uso della bicicletta - ha concluso de Zordo -, nonostante le decisioni prese in Consiglio Comunale e le ripetute promesse fatte a partire dalla campagna elettorale.
Eppure in città sono trentamila i ciclisti e sono in continuo aumento le bici in circolazione, ma l'Amministrazione non sta facendo la sua parte e non si sa con quale faccia si presenterà ai mondiali di ciclismo del 2013: in due anni e mezzo ha aumentato di solo 7 chilometri le piste ciclabili rispetto ai 25 promessi e non installa a sufficienza le rastrelliere, così che sono tantissime le bici allucchettate ai pali e alle ringhiere. Eppure ci sono atti del Consiglio, a partire dalla mozione presentata da perUnaltracittà e approvata all'unanimità nel novembre 2009, che indicano le cose da fare: dal collegamento della rete ciclabile con i Poli Universitari e i Comuni limitrofi al transito bidirezionale bici in tutte le zone pedonali, dal servizio di bike sharing al trasporto delle biciclette sul tram, dal piano della sosta delle bici alla pulizia delle rastrelliere, fino all'aumento degli stanziamenti per la mobilità elementare e ciclabile attraverso le quote derivanti dalle multe come previsto dalla legge 366/98. Le parole di Tommaso Grassi. “Non ci sono più scuse per il Comune per non applicare anche a Firenze la possibilità di individuare, in determinate zone della Città, le strade dove le bici possono andare anche contromano: si tratterà delle strade che in mezza Europa, già da anni, vengono disciplinate come strade con sensi unici eccetto bici.
Lo nafferma il consigliere comunale Tommaso Grassi – Una vittoria della FIAB e delle numerose associazioni fiorentine e italiane che da anni si stanno battendo perché il Ministero si esprimesse chiaramente in merito permettendo questa disposizione per le bici: finalmente con parere della fine dello scorso anno, in tutta Italia i Comuni potranno individuare le strade dove permettere alle bici di andare in contromano. Finora la battaglia in Palazzo Vecchio verteva a introdurre questa possibilità sulla scia dei molti Comuni virtuosi e coraggiosi che lo avevano fatto negli anni passati, ma ogniqualvolta venivano posti come ostacolo dagli uffici interpretazioni restrittive della normativa e del Codice della Strada: adesso non ci possono essere più scuse, adesso è soltanto una scelta politica e amministrativa che la Legge e il Ministero consentono.
Chiederemo quindi al Comune che si faccia una ricognizione delle strade cittadine in cui è possibile introdurre la disciplina del senso unico eccetto bici secondo le indicazioni del Ministero, ovvero zone con limite 30 km/h o ZTL, una larghezza di almeno 4.25 m e il divieto di transito al traffico pesante, senza tracciare alcuna corsia dedicata, in cui con una segnaletica un po' diversa da quella europea, si possa disciplinare una strada a doppio senso di marcia con una direzione consentita a tutti e quella opposta solo alle biciclette.
Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa avere un quadro della Città da condividere e da concordare con le associazioni dei ciclisti che dovranno essere coinvolte necessariamente nella scelta delle migliori soluzioni da adottare - conclude Grassi –. Sarebbe un ottimo segnale di apertura verso le decine di migliaia di fiorentini che utilizzano ogni giorno la bici come mezzo di spostamento e inoltre rappresenterebbe un passo in avanti verso il 2013 quando la Città ospiterà i Mondiali di ciclismo, e non ci vorremo trovare oltre che con molte piste ciclabili ancora mancanti e senza aver messo un euro sulla realizzazione di nuove piste, anche a dover spiegare ai ciclisti appassionati che verranno a Firenze che Firenze non permette alle bici di andare contromano neppure dove, soprattutto nel centro storico, ci sarebbero tutte le condizioni.”