"I dati sui risultati e sui costi della card dei musei, aggiornati a dicembre scorso, ci inducono a trarre due conclusioni: l'idea di realizzare una card per i turisti è giusta come dimostrano le 23.539 carte vendute in 9 mesi ma emerge anche con estrema evidenza che gli accordi economici sottoscritti dal Comune fanno acqua da tutte le parti, con un passivo tra introiti e spese per musei, aggio, rimborso ad Ataf e costi materiali di circa 180.000 € a carico del Comune" - afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi.
"Infatti il Comune in base agli accordi sottoscritti con il Ministero e la Sovrintendenza a gennaio 2011, ha rimborsato finora solo per gli ingressi ai musei un importo di circa 48 euro per ciascuna carta venduta, quasi 10 euro in più rispetto ai 38 euro circa che erano previsti nel piano economico elaborato dal Comune, su cui Renzi aveva garantito che si sarebbero recuperati fondi economici da destinare alla Città.” “Tutto ciò è frutto della scelta, da noi sempre ritenuta azzardata e non oculata, di far assumere al Comune tutti i rischi d'impresa e quindi di assumersi ogni rischio riferito ad eventuali perdite.
Se si considera poi che il Comune sostiene oltre al contratto di servizio con Linea Comune per il progetto Firenze card, anche i rimborsi per il kit del turista, i costi materiali e l'aggio per la distribuzione oltre alla quota spettante ad Ataf, quello strumento che doveva garantire fondi per la Citta da reinvestire per turisti e cittadini si é trasformato in un costo per il bilancio comunale e per i fiorentini." "Utilizzare questo errore del Comune per abolire la card dei musei sarebbe un ulteriore grave sbaglio; chiediamo invece che si rivedano subito gli accordi con lo Stato e il Ministero per azzerare la perdita per i fiorentini e si colga l'occasione per inserire, come da tempo da noi richiesto, una card del fiorentino che permetta l'accesso ai musei statali gratuitamente." “Non ci venga adesso il Sindaco a dire che la Città può sopportare questo costo per i turisti visto che non si tratta di un miglioramento dei servizi culturali e d'accoglienza della Città, ma ci troviamo di fronte ad un Comune che sta pagando al Ministero dei Beni Culturali parte dei biglietti d’ingresso dei turisti, senza peraltro che il Governo reinvesta le risorse percepite su Firenze.” "Anche in questo caso le promesse e gli spot del Sindaco Renzi all'indomani sia della visita ad Arcore dall'ex-Presidente del Consiglio, Berlusconi che della firma dell'accordo sulla Firenze card con l’allora Ministro Bondi si siano verificati dei veri e propri bluff che non hanno portato un euro in più a Firenze" – conclude Grassi.