Suoni e parole contro la mafia. Sarà un grido corale di speranza e di indignazione, quello che si alzerà domani sera dall’aula di assise dell’ex tribunale di Firenze che, per la prima volta dopo il trasferimento degli uffici giudiziari nel nuovo Palagiustizia di Novoli, ospita uno spettacolo dedicato alla lotta alla mafia. Con il patrocinio dell’assessorato alle politiche giovanili l’associazione Libera (un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità) si ritroverà con le ragazze e i ragazzi della compagnia teatrale Venti Lucenti.
Sarà l’occasione (l’inizio è alle 20.30) per ascoltare il lavoro che gli studenti del liceo Gobetti e dell’istituto Russel-Newtn hanno svolto insieme su ‘Orestea’ di Eschilo e su ‘Romeo e Giulietta’ di William Shakespeare: in entrambi i casi il testo è diventato pretesto per affrontare temi quali la giustizia, la verità, la vendetta, la memoria. Ma, soprattutto, saranno anche ricordati i nomi (800 in tutto) di coloro che dal 1893, dall’omicidio di Emanuele Norabartolo (ex sindaco di Palermo e direttore del Banco di Sicilia), fino ai giorni nostri, sono caduti vittime della violenza mafiosa.
L’iniziativa (realizzata in collaborazione con Unicoop Firenze) è stata presentata questa mattina a Palazzo Vecchio dall’assessore alle politiche giovanili Cristina Giachi, don Andrea Bigalli e Nora Segreto, rispettivamente coordinatore regionale e responsabile del presidio di Firenze di Libera. «Questo di Libera e Venti Lucenti – ha sottolineato l’assessore alle politiche giovanili Cristina Giachi – è un evento che ha il senso dell'impegno civile, primavera di speranza radicata nel ricordo di chi non smarrì la propria dignità e il coraggio.
L'iniziativa segue l'evento del 17 marzo a Genova, città scelta perché in Liguria si trovano le ultime due amministrazioni comunali sciolte per infiltrazione mafiosa. E in quell'occasione le strade si sono riempite di colori, voci, parole e persone. Persone capaci di credere alla sconfitta dei poteri criminali ancora presenti nel nostro paese». «Per sconfiggere la criminalità organizzata, e bloccare i suoi traffici illeciti – ha aggiunto l’assessore – il primo passo per un cittadino deve essere quello di fare memoria.
E’ quindi significativo che questo spettacolo si svolga nell’ex tribunale, a poche centinaia di metri di distanza da via dei Georgofili dove, il 27 maggio 1993, esplose un’autobomba imbottita con 250 chili di esplosivo ad alto potenziale uccidendo cinque innocenti e ferendone alcune decine». «Fare memoria della violenza e dell’ingiustizia in un luogo di amministrazione della giustizia come l’ex tribunale – ha concluso Cristina Giachi – ci è sembrato, oltre che suggestivo, molto significativo.
In quegli 800 nomi deve radicarsi la crescita civile e il perseguimento della libertà. In questi giovani impegnati riposa la nostra forza».