Aperta oggi con l'ufficialità del CDA la procedura sullo stato di crisi del Teatro del Maggio Fiorentino. Esiste uno squilibrio all'interno della struttura, ed il Consiglio di Amministrazione aprendo oggi le procedure rivolte allo stato di crisi si lascia 120 giorni per la discussione in merito alle operazioni che possono portare alla riduzione dei costi del persionale. A dare l'annuncio dell'avvio delle procedure è stato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, dopo aver partecipato stamattina al CdA del Maggio ed ha aggiunto che l'obbiettivo è ora di "ridurre il costo del personale e rimettere in pari i conti''. Per ottenere questa riduzione il CdA conta anche di "agevolare l'esodo dal Maggio dei lavoratori che ne faranno richiesta".
Il sindaco si è dimostrato contrariato dalla pratica tenuta negli ultimi anni in cui il presidente della Fondazione è stato un altro traghettatore "In passato si è pensato ad assumere senza pensare che poi quell'assunto sarebbe stato anche da pagare", adesso l'eredità è in negativo e spetta all'attuale presidente/sindaco trovare una soluzione per ripianare il bilancio. Portare il bilancio del Maggio Musicale Fiorentino al pareggio strutturale. È l’obiettivo per il 2012 condiviso dal Cda del Maggio che si è riunito oggi; prosegue così l’attività di risanamento avviata con l’insediamento della nuova dirigenza.
Per arrivare a questo risultato, mai raggiunto prima nella storia della Fondazione del Maggio, sarà intrapreso un percorso, in continuità con l’azione svolta fino a oggi, che comprende una nuova verifica di riduzione dei costi, un’attività che porti all’aumento dei ricavi per ulteriori due milioni di euro e l’avviamento, autorizzato all’unanimità dal cda, di procedure di mobilità. Su questo percorso è stato peraltro già recepita un’apertura delle organizzazioni sindacali. “Vogliamo salvare il Maggio – spiega Francesca Colombo, Sovrintendente del Maggio – e non c’è tempo da perdere.
La situazione nella quale ci troviamo a operare è nota a tutti. Il pareggio strutturale è la condizione primaria per assicurare al nostro Teatro non solo la sopravvivenza ma la possibilità di continuare a rappresentare un’eccellenza mondiale. Raggiungere questo obiettivo sarebbe un successo non solo nostro, ma anche di Firenze e della Toscana”.