Un bilancio scritto con la penna del rigore e con un taglio alla spesa che supera il 10%, dove la parola d’ordine è mantenere il livello degli investimenti nonostante il taglio delle entrate. Con questa premessa il presidente della Provincia, Lamberto Gestri, e l'assessore al Bilancio, Alessio Beltrame, hanno presentato questa mattina a palazzo Buonamici la proposta di bilancio di previsione 2012 elaborata dalla giunta, che sarà discussa dal Consiglio provinciale. Il confronto sarà aperto anche ai sindaci e alle forze economiche e sociali. “La Provincia conferma le scelte strategiche di concentrare la spesa sui servizi ai cittadini, di privilegiare gli investimenti per il rilancio e la competitività del territorio, di attuare un rigoroso intervento di riduzione dei costi di gestione e della spesa corrente, di mantenere la minimo prelievo fiscale, nonostante l’intervento che viene operato sull’RC Auto, con l’obiettivo di garantire le potenzialità di investimento”, ha spiegato Gestri. “Contenimento dei costi (2 milioni in meno rispetto all'anno scorso), riduzione dell'indebitamento (2 milioni in meno anche qui), mantenimento dei servizi ai cittadini e sostegno agli investimenti e ai pagamenti.
Sono queste le quattro parole d'ordine del bilancio 2012”, ha aggiunto Beltrame. La proposta varata dalla giunta si inserisce in uno scenario in movimento, si attendono per esempio le decisioni del Governo sulle regole del patto di stabilità e sul pacchetto di risorse destinate agli enti locali. L'obiettivo però è portare a termine i progetti avviati: rafforzamento del sistema scuola-formazione-lavoro, potenziamento delle infrastrutture, prima di tutto strade e scuole, realizzazione dei progetti di tutela ambientale e di contrasto del rischio idrogeologico, attivazione delle infrastrutture tecnologiche per vincere definitivamente il digital divide.
Tutto questo mentre è in atto un processo di profonda revisione del ruolo delle Province, caratterizzato ancora da grande incertezza sul loro futuro. Intanto le diverse manovre economiche, fino al cosiddetto Decreto Monti che riduce drasticamente i trasferimenti, insieme ai vincoli del Patto di stabilità hanno condizionato e condizionano pesantemente le potenzialità di investimento e pagamento di un ente come la Provincia di Prato, che si caratterizza - non da ora - per il pieno rispetto di tutti i parametri di virtuosità e per il consolidamento di un bilancio sano. INVESTIMENTI - Si prevede un impegno complessivo di circa 14 milioni (a fronte di un assestato che nel 2011 era di 19 milioni e 800 mila euro).
Oltre 9 milioni (65,8%) vengono impegnati per gli edifici scolastici e le strade, oltre 2 milioni (15,7%) su ambiente e rischio idrogeologico, circa 1 milione e 300 mila euro per le aree protette. La scelta dell’amministrazione è di ridurre l’indebitamento per finanziare gli investimenti, aumentando la capacità di realizzarli con fondi propri; infatti l'avanzo economico previsionale (cioè la differenza fra entrate e spese corrente) sale a circa 3,4 milioni. LA SPESA – Si è lavorato ancora sul controllo della spesa ottenendo una ulteriore riduzione, rispetto all’assestato 2011, del 10,3% (da 42 milioni e mezzo a circa 38 milioni).
In particolare l’intervento sul controllo della spesa fissa e rigida e di quella libera, già ridotte drasticamente, ha prodotto un ulteriore risparmio di circa 1,5 milioni di euro. Circa il 66% della spesa è concentrata sui servizi, infatti oltre 23 milioni e 600 mila euro sono impegnati con una ricaduta diretta sulla vita quotidiana dei cittadini (su circa 143 euro di spesa pro capite, 94,5 riguardano servizi). Quasi 9 milioni (25%) per il trasporto pubblico locale, quasi 5 milioni e mezzo (15,3%) per il sistema di gestione del lavoro, circa 5 milioni (14,4%) per l’istruzione e la formazione, su ambiente, infrastrutture e viabilità si impegna circa 1 milione e 700 mila euro pari al 4,7% della spesa. LE ENTRATE - Al netto del trasferimento straordinario dello Stato sul mercato del lavoro del 2011, è prevista una riduzione delle entrate del 8,9%; la previsione attuale di entrata è di circa 41 milioni e mezzo, a fronte di un assestato di circa 45 milioni di euro.
Anche le entrate in conto capitale, destinate agli investimenti, risultano fortemente contratte, ma la Provincia le manterrà a un livello che garantisca il rispetto dei progetti di mandato. LE IMPOSTE - Si conferma la scelta di pesare per il minimo possibile sui bilanci di famiglie e imprese mantenendo al minimo tutti i tributi con l'unica eccezione dell'RC Auto, il cui aumento è stato una scelta ponderata che ha prodotto una crescita della potenzialità di investimento di circa 2 milioni e 400 mila euro.
L’incidenza delle imposte pratesi a confronto con le altre Province della Toscana e con le 108 Province italiane dimostra comunque la virtuosità della Provincia di Prato. I raffronti non lasciano dubbi: Prato si posiziona ovunque agli ultimi posti come pressione fiscale. Se consideriamo le Province toscane, Prato ha sempre mantenuto l'addizionale Enel al minimo insieme a Siena e Firenze, è l'unica Provincia in Toscana ad avere l'imposta Ipt al minimo ed anche l'unica ad avere il tributo ambientale al minimo di legge.
Anche a livello nazionale l'addizionale Enel al minimo di legge vede Prato in compagnia di sole 18 Province, tutte le altre hanno adottato aliquote maggiorate. Sull'imposta IPT Prato non ha maggiorazioni, come Aosta, Bolzano, Brescia e Trento, mentre tutte le altre Province (quindi 104 amministrazioni) hanno maggiorazioni fra il 30% e il 10%. Anche per il tributo ambientale la stragrande maggioranza delle Province italiane (86 amministrazioni) applica l'aliquota più alta (il 5%), solo Prato è rimasta all'1% (una ventina sono le amministrazioni con aliquote fra l'1,5 e il 4,7%). I COSTI DELLA DEMOCRAZIA - Solo il 2% del bilancio viene speso per garantire la funzione di rappresentanza democratica affidata dai cittadini agli amministratori (3 euro l'anno per ogni cittadino).
Invariato dal 2005 il valore del gettone di presenza per i consiglieri. Per l’attività del Consiglio provinciale si spendono 100 mila euro l'anno.