Verso lo sciopero del 14 marzo ancora tensione e braccio di ferro tra Cobas ed Azienda dei trasporti dell'area fiorentina. Sono sei le aziende che hanno presentato la domanda di partecipazione al bando di gara per la cessione del ramo Tpl di Ataf Spa entro il termine che scadeva questa mattina. Le manifestazioni di interesse sono pervenute da parte di Gruppo Torinese Trasporti (GTT Torino); Umbria Tpl e Mobilità Spa (Perugia); Ati (costituenda) fra Busitalia-Sita Nord srl (Firenze, in qualità di capogruppo) Cooperativa autotrasporti pratese Soc.
Coop (Cap Prato) e Autoguidovie Spa (Milano); Tper Spa (Bologna); Sia Spa (Brescia, Gruppo Sab controllato dagli inglesi di Arriva); Autolinee Toscane Spa (Borgo San Lorenzo, controllata dalla francese Ratp Dev). Entro venerdì prossimo, 9 marzo, Ataf provvederà a verificare le istanze di partecipazione ricevute oggi, procedendo alla redazione dell'elenco dei soggetti ammessi alla gara. Successivamente Ataf invierà ai soggetti ammessi la lettera di invito a partecipare alla fase successiva della gara, invitando le aziende selezionate alla fase di data room (ovvero la possibilità per i soggetti ammessi di accedere a tutta la documentazione aziendale per valutare valore e condizioni del ramo d'azienda oggetto di cessione). Una volta concluse le operazioni di due diligence, le aziende partecipanti avranno 52 giorni di tempo per presentare le offerte vincolanti.
La quarta fase, con la valutazione delle offerte vincolanti e l'aggiudicazione, dovrebbe concludersi entro l'estate. “Quella di oggi è solo la prima fase. Siamo molto soddisfatti per l'interesse che importanti gruppi nazionali e internazionali hanno manifestato per il ramo Tpl di Ataf”, commenta il presidente Filippo Bonaccorsi. La risposta. Ci ha pensato la cooperativa autisti rottamati della città di Firenze, redigendo un lungo documento ufficiale ed "intende manifestare il suo interesse all'acquisto di ciò che resta della gloriosa azienda ATAF ormai prossima al fallimento". "Alla nostra cooperativa non interessa solo conquistare le quote di ATAF che saranno dismesse sul mercato a prezzo irrisorio, ma tramite la ricostruzione della società, intendiamo garantire ai lavoratori attuali il loro diritto al lavoro oltre al dovere di mantenere un'azienda di interesse pubblico in mano alla comunità fiorentina, ormai abituatasi a dismissioni di tutto ciò che è bene comune.
Questo documento è pertanto da considerarsi valido anche per le manifestazioni di interesse per il riacquisto dei beni comuni che prossimamente, l'attuale giunta comunale metterà in svendita per favorire il profitto dei privati nel perfetto stile berlusconiano nonostante che i cittadini abbiano ribadito con il referendum dello scorso giugno che i beni comuni non possono sottostare alle leggi del mercato e del profitto. Dopo aver valutato attentamente le indicazioni esplicitate nel bando, possiamo affermare che la nostra cooperativa ha tutte le carte in regola per essere la candidata numero uno all'acquisto della più grande azienda di trasporto della toscana.
Con i suoi 1200 dipendenti (di cui 1000 autisti con patenti professionali e una esperienza sul territorio che nessun altra azienda può vantare), la nostra cooperativa vuol dimostrare che il patrimonio pubblico può essere ben gestito se affidato a persone il cui interesse non sia quello di sedere su poltrone affidate loro dalla casta politica, ma che abbiano a cuore di valorizzare la risorsa “trasporto pubblico” in modo che tutta la città possa trarne i benefici legati alla questione mobilità, che Firenze non ha mai affrontato. I tanti proclami e inviti rivolti dai sindaci ai cittadini per incentivarli all'uso dei mezzi collettivi, non hanno per noi alcun senso se non seguiti da atti concreti, in cui si dimostra la volontà di favorire il trasporto attraverso la realizzazione di corsie preferenziali che ridurrebbero drasticamente i tempi di percorrenza, portando importanti economie a favore della nostra cooperativa e ad un aumento dell'indice di gradimento del servizio da parte degli utenti. Possiamo pertanto mettervi a disposizione numerosi tecnici che sanno bene ciò che è necessario per rendere il trasporto fiorentino più utile alle esigenze dei cittadini.
Per questo, siamo favorevoli a farsi carico anche del sacrificio del personale dirigenziale attuando fin d'ora le norme previste dall'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che è in discussione in questi giorni in parlamento, licenziando in tronco tutti quei dirigenti che in questi anni sono stati assunti senza concorsi che ne determinassero meriti e capacità. La nostra cooperativa rifiuterà la collocazione di eventuali politici trombati di cui la casta politica non sa cosa farsene. Parenti ed amici di mangia pane a ufo saranno immediatamente allontanati per evitare che ogni supposizione possa portare un'onta sul buon nome e sulla credibilità della nostra cooperativa che nei tanti anni di attività ha visto il passaggio di uomini e donne lavoratrici in cambio di stipendi non certo invidiabili. Con l'attuazione del licenziamento di tutti i livelli dirigenziali, la nostra cooperativa potrà risparmiare centinaia di migliaia di euro che potranno essere immediatamente rese disponibili per un miglior servizio che i tagli governativi hanno attuato tramite la provincia.
Un nostro dirigente (signor RAMBO) sarà nominato per relazionarsi con le istituzioni che avranno la “faccia tosta” di accusarci di sprecare soldi, per mascherare la loro insignificante esistenza come ad esempio la Provincia che l'unica attività che riesce a svolgere è l'applicazione dei tagli alle risorse del trasporto. Elimineremo dal vocabolario aziendale ogni forma di sciopero o di manifestazione in quanto siamo sicuri che la nostra organizzazione non produrrà conflitti con i lavoratori essendo loro stessi la linfa principale della nostra azienda.
Siamo consapevoli che il danno recato alla città in caso di sciopero sarebbe enormemente superiore alla realizzazione delle richieste dei lavoratori che in questi anni sono sempre state mirate ad un'efficientazione delle strutture organizzative e mai ad un aumento di stipendio che andasse oltre l'aumento dell'inflazione. La nostra esperienza maturata in ATAF è la garanzia della conoscenza di tutte le difficoltà in cui i nostri lavoratori si sono dovuti sempre muovere. Infatti hanno fatto salti mortali ogni volta che il gasolio, l'assicurazione o i pezzi di ricambio sono aumentati vertiginosamente riducendosi normative a vantaggio del bilancio aziendale senza peraltro riuscire ad abbassarlo per i continui sperperi legati alla malagestione ripetuta.
È sotto gli occhi di tutti che la città è ormai giunta al collasso per la situazione che in questi due anni di direzione renziana, si è concretizzata nell'abbandono dell'amministrazione comunale di qualsiasi politica che finalizzasse il proprio intervento alla valorizzazione di un trasporto al servizio del cittadino e non al servizio dell'egoismo individuale che si manifesta ogni giorno in soste selvagge, occupazione delle busvie, incidenti o ogni altra manifestazione di indisciplina e che si ripercuote a danno del cittadino in un modus vivendi indegno per una città che ha visto nella sua storia il sorgere della civiltà. I nostri lavoratori con le loro famiglie sanno che cosa vuol dire lavorare in una città come Firenze.
Sanno già cosa vuol dire aver uno stipendio il cui contratto non viene rinnovato da anni. Sanno già quali sono i rischi per la loro incolumità e per quella dei passeggeri poiché abituati, dalla fallimentare azienda di cui ci candidiamo all'acquisizione, ad utilizzare bus fatiscenti che invece di essere riparati venivano solo riverniciati per illudere disonestamente i cittadini di un rinnovato parco mezzi. Sanno bene cosa significhi respirare e lavorare in un aria malsana in cui pm 10 e polveri sottili intrinsecano sulla città.
Tuteleremo tutti gli autisti inidonei che nell'arco della loro carriera lavorativa hanno accumulato acciacchi tali da non poter esser più idonei alla guida. Non li umilieremo cacciandoli o affittandoli ad altre aziende. Il tentativo messo in atto dalla giunta Renzi di distruggere completamente il servizio di trasporto inizia con la pedonalizzazione del Duomo, senza che ATAF avesse il tempo per organizzare le modifiche di percorso in modo da abituare gli utenti ad accettare la nuova viabilità. Le miriadi di modifiche di percorsi o collocazione di fermate e capolinea, anche all'interno della stessa giornata, hanno disincentivato l'utilizzo del mezzo pubblico creando smarrimento e conseguentemente disaffezione.
I tagli ai percorsi e la soppressione di intere linee, hanno fatto il resto. Occorreranno anni per ricuperare la credibilità della nuova ATAF che in meno di due anni ha visto la sua missione trasformarsi da azienda di trasporto pubblico urbano ad azienda immobiliare che concederà in affitto gli immobili per il ricovero delle vetture a prezzi stratosferici per uccidere direttamente chiunque sia disposto a tentare il salvataggio del trasporto urbano. Siamo consapevoli che se queste condizioni non muteranno, nessuna azienda di trasporto potrà sopportare le spese di un affitto che andrà a sfamare i nuovi e vecchi mantenuti della politica, ma nonostante ciò vogliamo presentarci per acquisire quest'azienda perché è nostro dovere provarci contro ogni speranza. La realizzazione dei nostri bilanci sarà improntata alla massima trasparenza in modo da smascherare chi in passato in ATAF ha fatto credere di aver risanato l'azienda omettendo di annunciare ai mass media e soprattutto ai cittadini, i rimborsi di oltre 6 milioni di euro di proventi straordinari.
Il bilancio 2011 di cui attendiamo ancora i dati ufficiali si concluderà con la più grossa perdita mai registrata in tutto il secolo ma che nei prossimi anni ridurremo se verrà riconosciuto al trasporto il giusto valore ai titoli di viaggio e se sarà riconosciuta una riduzione dei costi del gasolio e delle assicurazioni. Riporteremo in azienda anche tutte le attività esternalizzate come le pulizie, la manutenzione dei mezzi, la gestione della pubblicità che non hanno dimostrato né vantaggi né recuperi di risorse pur essendo state affidate ad aziende private che si sono moltiplicate per creare nuove società fantasma in cui poi sono stati collocati gli avanzi dei politici trombati e che hanno contribuito ad affossare il bilancio di ATAF.
Alcune di queste società sono già state chiuse per l'imbarazzante scelta di non servire a niente e in cui ATAF ha investito manciate di milioni di soldi pubblici. Altre invece continuano a produrre utili ridicoli non buoni neanche a pagare lo stipendio di un lavavetri pur avendo come missione la realizzazione e la promozione di spazi pubblicitari offerti dai nostri 400 autobus. Il privato che gestirà il trasporto pubblico, per consentirsi i ricavi in un settore che subisce da anni tagli ai finanziamenti, ridurrà al minimo salariale i propri dipendenti, risparmierà su sicurezza e manutenzione, taglierà le linee più deboli, aumenterà il costo del biglietto.
Noi faremo il contrario pretendendo che il trasporto abbia risorse certe per garantire l'importante ruolo che la società gli ha riconosciuto. Le incapacità gestionali che hanno portato ad una totale disorganizzazione aziendale di ATAF, non possono ricadere sui lavoratori costretti a restare bloccati nel traffico cittadino, ma devono essere ricercate nei dirigenti che in questi anni si sono susseguiti con compensi faraonici e premi di risultato. L’assenza di un piano industriale e l’indecisione alla partecipazione alla gara unica regionale, dimostrano la mancanza di volontà di riorganizzare il settore del trasporto urbano al fine di offrire un servizio più vicino alle esigenze dei cittadini.
A tutt’oggi ancora non ci è dato di sapere quali sono le intenzioni dei politici fiorentini che oltre a sbeffeggiare e umiliare i lavoratori, non sanno dar vita ad un progetto che duri più di due giorni. In Toscana, ad oggi, solo ATAF è rimasta un’Azienda pubblica; le altre sono totalmente o parzialmente in mano ai privati senza che questo si traduca in un servizio di maggior qualità. La nostra cooperativa rispetterà tutte le regole a cominciare dal codice della strada. Effettueremo almeno una volta alla settimana il cosiddetto servizio “lumaca” per educare il cittadino al recuperare le buone abitudini e per abituarsi ad una velocità e ad uno spostamento nel pieno rispetto delle regole civili. Faremo tante cose.
Tutte trasparenti e chiare. L'onestà non certo ci mancherà né la competenza a svolgere questo lavoro. La cooperativa autisti rottamati avrebbe preferito partecipare ad altre gare piuttosto che stare a rincorrere chi, pur essendo stato eletto dai cittadini, interpreta la sua elezione come un mandato di distruzione della città. Ribadiamo la nostra contrarietà alla privatizzazione, ma se proprio dovesse divenire esecutiva, noi lavoratori ci saremo con un offerta economica pari ad una quota indicibile poiché il trasporto pubblico è un bene inestimabile per una città" E per il 14 marzo è previsto un presidio in viale dei Mille da parte dei dipendenti di Ataf, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore: dalle 15 e 30 vi sarà un presidio davanti ai cancelli della sede ed alle 16 e 30 inizierà la 'Svendo-Merenda' con frittelle, pasticcini e vin santo.