Parte dalla Procura di Firenze l'operazione contro la pedopornografia on line che in queste ore vede all'opera gli inquirenti attraverso una intricata rete di collaborazione mondiale. I pedofili agivano attraverso un Social Network studiato appositamente da un cittadino italiano per scambiarsi materiale pedopornografico riguardante bambini anche in tenera età. L'accusa non è solo di detenzione di materiale pedopornografico ma anche di produzione visto che poi lo stesso materiale, video e foto, sarebbe stato immesso nel 'sistema' autoprodotto dagli stessi utenti principali.
Colpisce il numero dei contatti, migliaia i visitatori abituali che visionavano e condividevano il materiale presente su un server di Dallas nel Texas. Le perquisizioni, disposte dalla Procura di Firenze, ed il sequestro di materiale ad opera di Carabinieri e Guardia di Finanza è in corso all'interno di una operazione, l'operazione Nanny, che si perde all'interno della sfera mondiale tra Italia, Francia, Portogallo, Arabia Saudita, Cile, Argentina e Stati Uniti dove il Ncis ha provveduto a salvare i dati del server prima di oscurarlo ed i cui dati sono stati confutati dal centro operativo del Nit di Siracusa.
Diversi i controlli anche nello stivale, toccate più regioni. Per il fondatore, un italiano arrestato nel milanese anche contatti con la Toscana dove detiene alcune proprietà immobiliari.