SAS gestisce per il Comune di Firenze il servizio di depositeria comunale per accettazione, custodia e restituzione di bici e veicoli rimossi, sequestrati o incidentati. Sempre SAS, e sempre per il Comune di Firenze, gestisce anche il servizio di rimozione forzata di veicoli e biciclette su chiamata della Polizia Municipale come previsto dal Codice della Strada Un giorno come tanti una ragazza americana arrivata a Firenze per studiare, scende in strada per recuperare il proprio mezzo.
Una scelta, la bicicletta, comune a molti giovani stranieri e soprattutto studenti, costretti a vivere il capoluogo toscano per brevi periodi, il tempo di firmare un contratto di affitto per una casa del centro storico e giusto due ruote per girare la città. Quel giorno la bicicletta non c'è più, resta solo un bel lucchetto da 38 euro tranciato di netto. Ah l'Italia.. no, in questo caso è più fortunata. Un messaggio della Polizia Municipale avvisa della rimozione per sosta vietata fuori dalla regolamentare rastrelliera.
Come sempre priva di spazio necessario, come sempre piena in ogni angolo libero. Ah l'Italia.. il finale è sempre quello. Inizia così la ricerca che porta la giovane fino all'area Mercafir. 38 euro di contravvenzione, 16 di notifica (di cui 15 spettano a Poste Italiane, ma la consegna avviene a mano) ed 11 euro tassa fissa di servizi comprensivi di rimozione, deposito e restituzione del mezzo. 65 euro, più il taxi che le è servito per raggiungere il deposito, più il lucchetto da ricomprare. Per molti, ma non per tutti, non vale neppure la pena di andare a recuperare il mezzo.
Una studentessa straniera preferisce invece mantenere le proprie piccole certezze e quindi ritrovare la bici perduta piuttosto che pensare di comprarne una nuova. La circostanza pare essere talmente eccezionale da portare il dipendente del deposito a giustificarsi "Devo dirle in tutta franchezza che con le rimozioni ci rimettiamo - le spiega - visti i costi di rimozione e di deposito, perché molte di queste biciclette non le viene a ritirare nessuno" Abbiamo chiesto tramite i Social Network quali siano le risposte sociali a questa pratica burocratica.
Abbiamo potuto constatare come sia ben noto il sito della Cooperativa Ulisse che si occupa del recupero e restauro delle biciclette rimaste in deposito senza rivendicazione e sfogliandolo ci siamo imbattuti nella pagina in cui gli utenti possono prendere visione del mezzo recuperato e prenotarlo. Fino a 6/8 prenotazioni a mezzo, per un prezzo di 60 euro. Le prenotazioni possono essere più di una e vanno a tempo; se si salta il turno si perde la priorità acquisita.
Occorre essere veloci, ma in questo caso il risparmio è assicurato.
Il servizio informativo e quello di restituzione dei veicoli è continuativo nelle 24 ore. In orario notturno (dalle 22.00 alle 6.00) notizie sull'eventuale rimozione o spostamento e blocco del proprio veicolo, possono essere chieste alla Centrale Operativa della Polizia Municipale al n. 055 3283333 All'atto del ritiro del veicolo è obbligatorio il pagamento delle tariffe di rimozione e di custodia come previsto dall'art. 215 del Codice della Strada; in mancanza di esso viene esercitato il diritto di ritenzione. Il Codice della strada (art.
215 comma 2) prevede che la restituzione del veicolo rimosso sia fatta "all'avente diritto" pertanto, se chi ritira il veicolo non è il titolare della carta di circolazione, deve dimostrare la legittimità del possesso del veicolo sottoscrivendo specifica dichiarazione sostitutiva disponibile presso il custode. Indispensabile presentarsi con un documento d'identità personale valido. I velocipedi rimossi, che in precedenza venivano portati e restituiti dalla Depositeria di via Circondaria n.
19, vengono trasportati alla Depositeria dei veicoli rimossi. Per il recupero di tali mezzi è consigliabile telefonare al 055 4224142 (orario del servizio 6.00 - 22.00) per avere conferma dell'avvenuta rimozione di veicoli analoghi e quindi, se del caso, recarsi alla Depositeria per il riconoscimento del velocipede e ottenerne la restituzione"
La nostra lettrice però, che nella sua disamina nota la costruzione sbagliata delle rastrelliere in cui la lunghezza dei manubri supera la distanza prevista tra le griglie delle ruote obbligando spesso ad inserire i mezzi uno sopra l'altro, resta spiazzata da un aspetto per noi inusuale e spiega che al momento dell'acquisto della bici nessuno le ha fornito un libretto con le istruzioni su come comportarsi in strada a Firenze: su dove e come poter lasciare il proprio mezzo in sicurezza.Ci sono posti nel mondo in cui la bicicletta viene considerata realmente come un mezzo di trasporto. Sono gli stessi in cui, come a Modena ad esempio, si è tentata la strada della 'punzonatura' in modo da 'targare' anche le due ruote. A Firenze, forse, la bicicletta è ancora un hobby.. Tariffe per la rimozione Tariffe per la custodia AntLen