Meno 60 milioni all'anno per il trasporto pubblico su gomma urbano ed extraurbano rispetto agli anni precedenti. Siamo partiti da 220 milioni, nel 2011 il primo taglio: 207 milioni, poi il 2012 con 198 milioni e infine, a partire dal 2013, per nove anni di gestione tramite gara europea, le risorse su cui il tpl toscano potrà contare sono 160 milioni all'anno. “Si tratta quindi di un forte ridimensionamento del servizio – spiega il segretario regionale della Uiltrasporti Paolo Fantappiè –, e in futuro ci saranno forti esuberi di personale.
Solo il ridimensionamento da 220 milioni a 207 milioni ha provocato un taglio forte nel tpl che ha già colpito 70 autisti, tra mobilità e cassa integrazione. Non possiamo accettarlo”. Per questo la Uiltrasporti insieme alle altre organizzazioni sindacali ha intrapreso un confronto con la Regione Toscana per trovare le soluzioni adeguate sul bando di gara europeo che l'assessore Ceccobao ha detto di voler presentare ad aprile. “Al termine della trattativa la Uil valuterà se esistono tutte le condizioni di garanzia occupazionale e salariale per i lavoratori – assicura Fantappiè –.
In caso contrario non firmerà nessun accordo e si ritirerà dal tavolo, libera di agire a tutela dei lavoratori che rappresenta. Se non ci saranno specifiche garanzie, insomma, siamo pronti alla mobilitazione di tutta la categoria”. “Ad oggi – dice ancora il segretario della Uiltrasporti – la liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non garantisce che i nuovi soggetti aggiudicatari della gara unica riassumeranno tutti i lavoratori delle aziende che hanno ceduto il servizio.
E su questo punto la Uil non può che dare battaglia affinché ogni lavoratore, dagli autisti agli amministrativi, venga riassunto nella nuova azienda”. Inoltre tutte quelle aggregazioni tra imprese che dovevano traghettare verso il soggetto unico in Toscana e da qui partecipare alla prossima gara, ancora non si vedono. “Anzi si assiste ad aggregazioni parziali come Tiemme e CTT – sottolinea Fantappiè –, che la Uil non condivide per come sono avvenute, cioè senza nessun coinvolgimento dei sindacati e con ulteriore sperpero di risorse.
Basti pensare che i consigli di amministrazione vecchi sono rimasti in piedi ed in più sono stati fatti nuovi Cda per CTT e Tiemme”. Da una parte, quindi, si vuole aumentare l'occupazione in Toscana, ma dall'altra si tagliano migliaia posti di lavoro nel trasporto. Da una parte si chiede una riduzione del traffico privato per decongestionare le città, ma dall'altra si tagliano le risorse al tpl. “La Uiltrasporti non ci sta a questo tipo di politica – attacca il segretario regionale – e chiede alle istituzioni locali di aumentare le risorse destinate al trasporto pubblico per scongiurare tutto questo”. Le risorse in meno dallo Stato verso Regioni, Province e Comuni sono stimate intorno al 30-35%.
Un taglio che in Toscana hanno significato 50milioni di euro in meno per le ferrovie in Toscana, e cioè niente nuovi treni (quindi si continuerà a viaggiare con vecchi materiali), si alzerà il costo dei biglietti ed abbonamenti di circa il 20%, si taglieranno ulteriori tratte ferroviarie per i pendolari e naturalmente centinaia di posti di lavoro. “Negli ultimi tre anni sono stati tagliati 350 posti di lavoro in Toscana tra capistazione, capitreno, operai della manutenzione,operai per la manutenzione dei treni, macchinisti, personale delle biglietterie – sottolinea Fantappiè –.
I disagi per l'emergenza neve derivano proprio da questa forte carenza di personale. Come sindacati avevamo proclamato uno sciopero il 14 febbraio, poi impedito perché avrebbe creato disservizi. E le ferrovie che fanno? Chiudono alcune linee e sopprimono centinaia di treni: praticamente lo sciopero l'ha fatto FS”. Il trasporto delle merci è rilegato solo al trasporto su gomma fatto da una miriade di padroncini, mentre le ferrovie hanno praticamente chiuso il servizio rilegandolo solo al porto di Livorno.
“Tutti si sciacquano la bocca sostenendo che si deve incentivare il trasporto su ferro molto più ecologico e sicuro, decongestionando le strade ma al contrario si danno ancora risorse all'autotrasporto – è l'opinione di Fantappiè –. La Uiltrasporti chiede un'azione energica della Regione per riequilibrare una situazione che vede le merci trasportate in Toscana tramite ferro come il 5% del totale. Il restante 95% va invece per strada”. La Uiltrasporti critica l'aspro scontro politico che si sta consumando ai danni dello sviluppo dell'aeroporto di Firenze.
“A noi come Uil non interessa quale soluzione di pista alla fine si troverà – dichiara il segretario Fantappiè –. A noi interessa salvaguardare una struttura in salute che assume dalle 15 alle 20 persone ogni anno. Non sviluppando Peretola si perdono posti di lavoro e si rischia il declassamento dell'aeroporto di Firenze, insieme a quello di Pisa”. La replica dell'Assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao: ”La Regione Toscana crede nel confronto con i sindacati.
Sono convinto che da una dialettica, anche serrata, arriveranno soluzioni condivise in una questione così complessa come la riforma del trasporto pubblico locale, un passaggio cruciale che getterà le basi per una nuova architettura del settore più efficiente e sostenibile”. A ribadire l’importanza del dialogo con le parti sociali in vista della riforma del sistema di tpl in Toscana è l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, che ha partecipato al convegno organizzato questa mattina all’hotel Michelangelo di Firenze da Uil-trasporti Toscana".
“Ci aspettiamo che dal patto per l’efficientamento proposto dall’esecutivo Monti alle regioni arrivino delle risposte concrete ai tanti temi che come Regione Toscana abbiamo posto all’attenzione del Governo — ha aggiunto l’assessore – a partire dal problema sociale ed occupazionale. Il settore trasporti, infatti, è in crisi in tutta Italia ed ha visto ridotti i trasferimenti dal livello cehntrale. Dunque siamo davanti ad una tematica nazionale, non soltanto toscana, che ci aspettiamo trovi adeguate risposte”. La riforma del trasporto pubblico locale progettata dalla Toscana anticipa, infatti, quel percorso di efficientamento e razionalizzazione dei servizi tracciato dall’esecutivo Monti.
Dopo la decisione di procedere ad una gara unica di ambito regionale per l’assegnazione del servizio, presa alla fine del 2010, ed un lungo lavoro fatto a stretto contatto con gli enti locali e con tutti i soggetti coinvolti, la gara che riformerà il tpl in Toscana sta per essere bandita. E’ infatti stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale europea nel gennaio scorso il preavviso di gara, mentre è prossima la Conferenza regionale dei servizi che integrerà i progetti presentati dalle varie Conferenze provinciali e disegnerà la nuova rete che costituirà di fatto il bando di gara. “Riformare profondamente il settore – ha spiegato Ceccobao — è l’unico modo per scongiurare un deperimento del settore e per garantire un futuro, anche industriale, al trasporto pubblico locale.
La rete dei servizi in Toscana dovrà riorganizzarsi attorno ad un unico gestore che porti risparmi nei costi di gestione del servizio ed efficientamento”. “Dopo i progetti elaborati dalle Province — ha concluso — adesso toccherà alla Conferenza regionale ricomporre il progetto di rete da mettere a gara, valutando la sua compatibilità economica e l’adeguatezza alle caratteristiche dei vari territori”.