Ogni giorno che passa a Firenze la battaglia aziendale tra sindacati e dirigenza del trasporto pubblico locale si arricchisce di episodi che restano fortemente legati al futuro del servizio, ma soprattutto al destino dell'utenza. E' il caso del richiamo scritto che il presidente Filippo Bonaccorsi sta facendo consegnare ai singoli autisti che avrebbero volontariamente rallentato il loro operato causando gravi danni all'azienda. Nella missiva il presidente sottolinea il "comportamento negligente" dell'autista che, rallentando la corsa di sua competenza avrebbe di fatto scombinato la tabella giornaliera dei passaggi presso le pensiline.
Un comportamento che lede il "rapporto di fiducia" e per il quale il presidente richiede una giustificazione scritta nei 5 giorni successivi al ricevimento dell'avviso. "Martedì 10 gennaio, durante l’incontro avuto con l’azienda, le prime parole dell’anno del Presidente Bonaccorsi sono state le seguenti: “prometto che quest’anno riuscirò ad essere più buono e meno polemico nei confronti dei lavoratori...” - spiega l'RSU - alla faccia di queste parole, in perfetto stile voltagabbana, ecco che stanno fioccando segnalazioni intimidatorie nei confronti di quei lavoratori che accumulano ritardo il linea.
Noi riteniamo vergognoso questo atteggiamento, sia per la motivazione, sia per come vengono recapitate: con un A.d.E. che gira con un'alfa a rincorrere i rei di così grave disservizio all’azienda. Gli eventuali ritardi alla regolarità del servizio che si sono verificati o che avverranno, non sono altro che la dimostrazione di quello che accadrebbe tutti i giorni se i cosiddetti “autisti lavativi”, in una città congestionata dal traffico come Firenze, smettessero di rischiare la propria patente, per poter mandare avanti il servizio e garantire una mobilità decente ai cittadini. Invitiamo tutti i lavoratori che hanno ricevuto la contestazione disciplinare di rivolgersi ai delegati R.s.u.
per predisporre la risposta, in quanto, sentito il parere legale, tale contestazione viola palesemente l’art.4 dello Statuto dei Lavoratori che recita «E’ vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori»"