Nata nel 1939 con il nome di "Casa del libro" e scomparsa nel 2012 sulla scia di una crisi senza precedenti per il mercato del libro a Firenze e non solo. Quella che era la capitale della cultura e culla della civiltà, che annoverava un gran numero di librerie e di centri culturali, di ritrovi dove sono nate le più importanti riviste della storia della letteratura italiana, si è andata nel corso degli ultimi mesi impoverendo dei testi, dei luoghi, delle proprie radici. Per chi attraversa oggi piazza del Mercato Nuovo, conosciuta per la Loggia del Porcellino, lo spettacolo è di quelli desolanti. Se non fosse per il cartello affisso sulle vetrine vuote, che mostra come internet possa essere il mezzo per sopravvivere al decadimento del mondo contemporaneo, sarebbe da voltare lo sguardo, amaramente, magari con la nostalgia nel cuore. "L'attività prosegue su internet all'indirizzo www.libreriadelporcellino.it" questo resta oggi.
A nulla sono valsi i tentativi ed i buoni propositi dell'Amministrazione comunale che in estate si era detta pronta a difendere la storica libreria fiorentina andando persino in deroga ai dispositivi di liberalizzazione della Legge Bersani. Il vicesindaco in persona si era detto convinto di poter trovare una soluzione se il problema fosse stato solo quello di mantenere aperta la struttura per un problema di canoni affittuari. "Per precisazione informiamo i nostri Clienti che la Libreria del Porcellino continuera' la sua attivita' di vendita, ampliando i settori di competenza con Antiquariato, Riviste, Abbonamenti e servizi per l'Editoria, sul web all'indirizzo www.libreriadelporcellino.it (attualmente in costruzione) CON CONSEGNA GRATUITA A DOMICILIO SU FIRENZE! Seguiteci numerosi!" questo il messaggio postato dai gestori sul profilo Facebook creato appositamente. Occorre reinventarsi, procedere spediti verso la sopravvivenza ed internet in questo caso può essere il canale giusto per far sopravvivere la storia e la cultura non solo di una famiglia che gestisce una libreria, ma di una città 'graziosa e carina' come Firenze.
Quella Firenze che non riesce ad afferrare il proprio passato limitandosi ad osservarlo mentre scivola inesorabilmente nel ricordo. AntLen