La bioetica per tutti, spiegata in modo semplice e concreto, in 150 pagine rivolte al cittadino della strada. E’ un agile pamphlet divulgativo “A che serve la bioetica?” (L’Asino d’oro edizioni, pag.156, Euro 12), scritto dalla sociologa Marina Mengarelli, impegnata da anni con Carlo Flamigni nella battaglia per la conoscenza e l’informazione su temi e diritti sensibili, nel segno della laicità. Il libro, i cui proventi andranno interamente all’Associazione Luca Coscioni, verrà presentato a Firenze sabato 4 febbraio 2012 presso la Libreria Melbookstore in via de’ Cerretani, 16r (ore 18).
Interverranno insieme all’autrice, Maria Paola Costantini (avvocato) e Monica Toraldo di Francia (Università degli studi di Firenze). Parteciperà Carlo Flamigni. “Dopo tanti anni è ormai tempo che la bioetica esca dalle stanze chiuse dei dibattiti colti; è tempo per la bioetica da supermercato e da bar… È tempo che le persone siano consapevoli dei propri diritti, è tempo di conoscenza: i quattro referendum di giugno 2011, anche se riguardano tematiche diverse, lo hanno dimostrato”, spiega l’autrice nella presentazione. Quando inizia la vita “personale”; la fine della vita e il testamento biologico; l’eutanasia; l’aborto; la fecondazione assistita; la ricerca sulle cellule staminali; il diritto alla salute; il rapporto tra politica e bioetica, il Comitato Nazionale di Bioetica, la laicità, i modelli di cura, le vicende della Legge 40, prima e dopo l’intervento della magistratura.
Gli argomenti che “questa disciplina recente tocca, coinvolgono alcuni dei nostri diritti di cittadinanza più significativi: libertà, uguaglianza, salute, conoscenza”, afferma Marina Mengarelli, che inizia il libro affrontando subito la questione della procreazione medicalmente assistita, fissandone il punto della situazione in Italia. Corredato da un’utile appendice di letture consigliate e dal testo del Manifesto di Bioetica Laica, “A che serve la bioetica?” propone una sintesi delle “riflessioni e discussioni su come affrontare problemi nuovi di dimensione morale o etica posti negli ultimi trenta anni dagli sviluppi delle scienze della vita e della salute”. Di “Ricerca scientifica sotto attacco” scrive nella postfazione, Carlo Flamigni, ginecologo di fama mondiale, membro dal 1990 del Comitato Nazionale di Bioetica, che nella prefazione tratteggia un affresco attuale delle teorie e delle ipotesi filosofiche e biologiche sull’inizio della vita umana (“Il giudice e la verità: apologo sulla laicità”).
“Se dal paternalismo medico siamo usciti fuori attraverso l’autodeterminazione, per la stessa strada sarà meglio uscire anche dal paternalismo bioetico, così diffuso nel nostro paese. Affidarsi solo agli esperti potrebbe non essere una buona idea”, conclude Marina Mengarelli, convinta della urgenza di un cammino “verso il rafforzamento dell’autonomia dei soggetti e verso l’apertura di spazi di libertà di scelta per ciascuno di noi”.