Al palazzetto dello sport Mario D’agata di Arezzo, davanti ad un folto pubblico di concittadini e da un nutrito numero di sostenitori di Salvemini, Adriano Nicchi sconfigge ai punti Salvemini, 98 – 92, 96 – 94, 97 – 94, e difende vittoriosamente il tricolore dei superwelter. Il match: Salvemini parte all’attacco aggiudicandosi, a nostro parere, la prima e la terza ripresa. Nicchi rimane chiuso nella guardia, piazzando un preciso sinistro nel corso del secondo round che coglie lo sfidante a bocca aperta e gli fa saltare il paradenti.
Nella parte centrale del match, viene fuori il pugilato più lineare e preciso di Nicchi che va a segno con colpi singoli, ma potenti. Nelle sesta ripresa il tema del match cambia, Nicchi attacca deciso e va segno con un destro alla figura ed un gancio sinistro al volto, all’angolo di Nicchi il padre Santi gli raccomanda di “stare lì e mettere i colpi”. La settima ripresa è un corpo a corpo estenuante che va avanti per l’intero tempo, è sempre Nicchi ad attaccare costringendo Salvemini alle corde, e pescandolo, fra gli altri, con un montante destro che di nuovo toglie il paradenti a Salvemini, lo sfidante resiste e cerca di rientrare con coraggio.
All’inizio dell’ottava ripresa i pugili sembrano rallentare il ritmo, ma la battaglia riprende subito ed ancora il pugile di casa a mettere i colpi più precisi, si va avanti fino alla decima ed ultima ripresa con il pugili che danno fondo a tutte le loro energie ed il pubblico che segue le fasi finali del match in piedi. Alla termine del match i due pugili si ritrovano davanti ai microfoni di Sportitalia: Salvemini, sollecitato da Franco Ligas sull’opportunità di scegliere come settimo match in carriera un pugile della forza e dell’esperienza di Nicchi, risponde che “quando uno ha fame e gli viene proposto di mangiare la bistecca, lui la mangia” dimostrando cuore e convinzione, che gli saranno utili per una carriera dove le occasioni di riscatto non mancheranno.
Nicchi, con la sciarpa dell’Arezzo calcio e della Fiorentina al collo – il pugile aretino ha vissuto a Firenze – regala la vittoria al padre Santi che ha compiuto gli anni il giorno prima del match, fa i complimenti a Salvemini e ringrazia la promoter Rosanna Conti Cavini e il pubblico di Arezzo. Poi se ne va con la cintura di campione d’Italia, guardando con fiducia al prossimo 31 Gennaio, giorno in cui sarà decisa la sede per la sfida al titolo dell’Unione Europea contro il francese Cedric Vitu.
Sugli spalti, che si stanno lentamente svuotando, campeggia ancora lo striscione “Adri noi ci crediamo portaci lontano”. Il sottoclou: Per Fabio Turchi un’altra vittoria prima del limite, k.o. alla seconda ripresa contro David Csaba Vigh. Valter Fiorucci s’impone per abbandono alla seconda ripresa del suo avversario Hamza Szolt, che nel corso della stessa ripresa va al tappeto centrato da una micidiale combinazione sinistro destro al volto. Alessandro Riguccini, bagna il suo debutto da professionista con una vittoria ai punti su Zoltan Janos al termine delle sei riprese. Michele Di Rocco s’impone ai punti su Laszlo Szekeres, dopo aver mandato al tappeto il suo avversario nella terza e nella quinta ripresa. di Massimo Capitani