Ripartire dalla tradizione, nello specifico la Mostra internazionale dell’artigianato, per avviare il rilancio di Firenze Fiera, l’ente che gestisce gli spazi espositivi della Fortezza da basso e gli spazi del Palacongressi e del Palaffari di Firenze. È questo l’obiettivo del nuovo Consiglio di amministrazione di Firenze Fiera, insediato dallo scorso mese di giugno, così come illustrato dal presidente, Antonio Brotini, alla commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, presieduta da Caterina Bini (Pd).
L’ente è partecipato all’84% da Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze; il restante 16% delle quote azionarie è invece proprietà di investitori privati. L’audizione davanti alla Commissione regionale era stata programmata per conoscere la situazione dell’ente per quanto riguarda il bilancio e gli immobili e gli obiettivi per il futuro. Secondo Brotini, la Mostra internazionale dell’artigianato (la prima edizione si è tenuta nel 1931) “è l’evento con il quale intendiamo porre le basi per il rilancio di Firenze Fiera”.
L’edizione di quest’anno, quindi, punta a riportare nei padiglioni della Fortezza l’artigianato di qualità (fiorentino, ma più in generale toscano e ovviamente nazionale ed estero), introducendo alcune innovazioni significative. “Dedicheremo uno spazio apposito ai giovani, che vogliamo invitare a proporre le proprie idee, con la speranza che da questa occasione possano nascere prodotti nuovi o nuovi brevetti”, ha spiegato Brotini. E ha aggiunto: “Sarà uno spazio in cui i giovani avranno l’opportunità di dialogare e di conoscere sponsor”.
Allo stesso tempo, ha sottolineato il presidente di Firenze Fiera, “proporremo una serie di eventi, perché il nostro desiderio è che la mostra coinvolga i cittadini di Firenze e della Toscana. Vogliamo attirare le famiglie”. Una parte della mostra si svilupperà per vie tematiche: quella del cioccolato ospiterà i maestri artigiani toscani e quelli provenienti dal Belgio, così come la via della birra ospiterà i maestri artigiani toscani e quelli della Germania. Il rilancio della Mostra internazionale dell’artigianato sarà il primo passo verso un nuovo orientamento degli assetti di Firenze Fiera.
“L’idea è quella di trasformarci da venditori di spazi a gestori di fiere, come avviene in tutte le strutture più importanti del paese”, ha spiegato Brotini. Dal punto di vista del bilancio, il 2011, anche se i dati non sono ancora definitivi, registra un fatturato di 13 milioni e 882 mila euro (-8% sul 2010) con una perdita di oltre un milione. Il budget 2012 prevede, in via prudenziale, un fatturato di 15 milioni con una perdita di 480 mila euro. La gestione di nuove fiere ma soprattutto l’adeguamento delle tariffe sono gli elementi che Brotini considera decisivi per migliorare la performance economica di Firenze Fiera in vista “di un pareggio di bilancio da ottenere nel 2013”. La situazione più complicata da gestire, ha riferito Brotini, è quella degli immobili, “che hanno bisogno di investimenti per la ristrutturazione”.
In particolare, servono 18 milioni (3 per la Fortezza, 4 milioni e mezzo per il Palaffari e 10 milioni e mezzo per Villa Vittoria, sede del Palacongressi). “Serve un impegno delle istituzioni, magari attraverso un aumento di capitale da diluire in tre anni”, ha detto Brotini, “anche perché dobbiamo assicurare che i lavori di ristrutturazioni non pregiudichino l’attività che è possibile svolgere nelle strutture”. Gli interventi, ha sottolineato ancora il presidente, sono strategici per rilanciare l’attività congressuale “che ultimamente si è indebolita”. La presidente della Commissione Bini e i commissari presenti (Rudi Russo dell’Idv, Marina Staccioli del gruppo Misto e Giuseppe Del Carlo dell’Udc) hanno espresso apprezzamento per l’analisi dettagliata della situazione ma anche per le inizitive previste e il pragmatismo con cui si intende procedere al rilancio di Firenze Fiera.