PRATO– L’assessore al Bilancio, Alessio Beltrame, ha scritto la seguente lettera dove spiega ai cittadini la scelta di aumentare l’addizionale sulla RC auto. Viene inviata ai mezzi di informazioni e sulle pagine facebook della Provincia e dello stesso assessore. “Abbiamo deciso di aumentare l’addizionale provinciale sulla RC auto ed è stata una scelta dolorosa. Non abbiamo potuto fare altrimenti: l’alternativa era la paralisi degli investimenti e dei pagamenti alle imprese che lavorano per l’ente e che rappresentano il sostegno per tante famiglie.
Si sono comportate nello stesso modo, già dal giugno scorso, la maggior parte delle Province italiane - di tutti i colori, a maggioranza Pdl, Pd, o Lega poco importa - e altre si stanno preparando a fare lo stesso. Non è una giustificazione ma contribuisce a chiarire la situazione. Potevamo fare una scelta populista e di comodo, magari senza aumenti, ma non avremmo agito nell’interesse della comunità pratese che ha diritto a investimenti per strade, scuole superiori, salvaguardia dell’ambiente e del territorio, obiettivi che assorbono la maggior parte delle risorse del bilancio e che presenteremo in dettaglio, chiarendo fino all’ultimo euro dove finiranno le risorse dei cittadini.
Avevo deciso di scrivere nei prossimi giorni per spiegare questa scelta. Lo faccio oggi. Annuncio innanzitutto che questo provvedimento non avrà efficacia prima del prossimo marzo. Peserà purtroppo sui bilanci familiari ed'impresa, visto che la percentuale passa dal 12,5 al 16 per cento. Vuol dire che su una polizza media nazionale annuale di assicurazione di 400 euro si parla un aumento di circa 14 euro. In questo modo contiamo di rendere disponibili per investimenti per il territorio circa 2 milioni e 600 mila euro.
Perchè tutto questo? Domanda legittima. Ormai è chiaro, anche se la cifra esatta deve essere quantificata, che – per i vari provvedimenti, compreso il decreto Salva Italia - le entrate provinciali saranno ridotte di 4-5 milioni. La Provincia di Prato è una delle migliori d’Italia sul fronte della virtuosità del bilancio, dei costi del personale, dell’indebitamento. Non ci basta. Quello che per molti di noi è ormai il “maledetto” patto di stabilità triplica rispetto al 2010 i vincoli sul fronte dei pagamenti e ci costringe a un equilibrio tra risorse in entrata e pagamenti che strangolano il bilancio.
Insomma la verità è che, anche se abbiamo i conti in ordine e risorse pronte da spendere, non possiamo farlo”.