Stamani all’interno del carcere di Pistoia è stata perpetrata l'ennesima aggressione, ma questa volta a farne le spese è stato un medico in servizio presso l’istituto. Il medico oltre ad essere stato colpito da un detenuto è stato continuamente minacciato; solo grazie all’intervento del personale di polizia penitenziaria, che è riuscito a sottrarre il sanitario dalle grinfie del ristretto, è stato evitato il peggio - sottolinea Pasquale Salemme, Segretario Nazionale del SAPPe, il Sindacato più rappresentativo a livello nazionale, regionale e nella sede pisotiese.
Dopo quanto è accaduto ieri a Porto Azzurro e qualche giorno fa al minorile di Firenze, continua l’escalation di violenza ai danni degli operatori penitenziari. Al dottore e amico della polizia penitenziaria va tutta la Nostra solidarietà e soprattutto un augurio di pronta guarigione. Il SAPPe della Toscana è da anni che denuncia la grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria dell’istituto pistoiese e il contestuale ed esponenziale sovraffollamento dei detenuti, nonché l'assenza di un direttore in pianta stabile, la mancanza di un organizzazione del lavoro e una corretta prassi nelle relazioni sindacali, che fanno dell’istituto uno dei più sofferenti d’Italia.
Più volte è stata segnalata, anche dalla nostra Segreteria regionale, una situazione interna che appare molto confusa e che tende ad aggravarsi di mese in mese, senza che abbia luogo una riorganizzazione del lavoro che tenga conto di quanto segnalato dalle Organizzazioni sindacali. La Casa Circondariale di Pistoia ospita circa 140 detenuti, pari al doppio della capienza regolamentare (74). A fronte di ciò denunciamo una assenza di personale stimata in circa 30 Poliziotti Penitenziari a fronte dei 79 previsti.
Il malumore è notevole ed anche la sicurezza è a rischio: chiediamo iniziative immediate atte a scongiurare episodi ancor più critici.