“Un nuovo carrozzone, anzi due, sulle spalle dei cittadini toscani”. Così la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto) commenta la neonata Autorità Idrica regionale. “Come al solito per non cambiare niente, si cambia solo il nome alle cose – dichiara Staccioli – e così gli attuali sei Ato dell’acqua diventeranno sei Conferenze territoriali, ma non scompariranno. A vigilare su di loro ci sarà l’Autorità unica, un nuovo ente pubblico che andrà ancora una volta a gravare sui contribuenti.
Ciliegina sulla torta: l’Osservatorio, un contentino per i Comitati che si sono impegnati per i referendum dello scorso luglio, lasciati a bocca asciutta da una legge ancor più centralista di quella di prima”. Il direttore generale dell’Autorità idrica toscana sarà nominato dal Presidente della Giunta e resterà in carica per 7 anni. Il trattamento economico, si legge nella proposta di legge approvata dall’Aula, sarà equiparato a quello delle figure apicali della dirigenza pubblica locale.
“Un altro supermanager che non ha bisogno di rendere conto a nessuno”, attacca Staccioli. Ma le perplessità si estendono anche alla qualità del servizio. “Prendiamo come esempio quel che sta succedendo a Forte dei Marmi – sottolinea la consigliera, facendo riferimento al proprio territorio – se con sei Ato non si è riusciti a installare i contatori, che succederà con un unico gestore? Ad oggi, grazie a Gaia, i lavori per la terza vasca di depurazione dell’acqua sono ancora fermi e i cittadini versiliesi continuano a pagare una iniqua somma forfettaria, che poco ha a che vedere con i consumi reali”.