Sciatori sul monte Amiata, uno sguardo alla neve, qualche foto da taggare e twittare, uno sguardo alla casa lasciata vuota per un anno intero e pronta ad ospitare la festa di fine anno con gli amici, più difficile che si riapra per i parenti. Non mancano le scappatelle al mare, dove l'acqua spumeggiante d'inverno, ad ombrelloni assenti, ha un fascino tutto particolare, ed anche qui si guarda a riaprire le persiane di quella casa che potrebbe gravare non poco sulle finanze del prossimo bilancio familiare. In città restano i fedelissimi, o semplicemente coloro che non riescono a liberarsi, o non ne sentono neppure il bisogno.
Chi resta, comunque, non sembra avvertire il richiamo artistico di un bel museo, di una stanza arredata di antico, di respirare la vita com'era, forse soffocati dalla vita com'è. Niente file davanti ai musei, Palazzo Vecchio, Galleria dell'Accademia, Uffizi lasciati a riposo, si preferisce invece l'aria aperta, anche se gelida. Gettonata la campagna del Chianti ed anche la Maremma, per una fuga di pochi giorni nella tradizione dei casolari toscani, lì dove nei caminetti continua a bruciare la legna e non si pensa agli orari delle caldaie condominiali regolate dalla presenza del pm10