La partita di Ataf è entrata nei minuti finali, anzi, forse si tratta già del recupero visto che la Delibera che arriva oggi in Consiglio comunale è un atto già approvato dalla Giunta di Matteo Renzi, organo che detiene la maggioranza numerica nell'assemblea cittadina e che si prevede possa con facilità vedere confermata la volontà del primo cittadino. La battaglia di Renzi con la forza operaia dell'Azienda è stata di quelle serrate, il sindaco ha indicato nei lavoratori le problematiche di tutta la struttura aziendale.
Quei "10 minuti" di lavoro in più o in meno chiesti sul turno ordinario hanno scatenato l'opinione pubblica contro gli autisti rei di essere appartenenti ad una "Casta di privilegiati". Questo hanno pensato gli utenti, con il biglietto in mano, in attesa, alle fermate del capoluogo toscano. Si privatizza perché gli autisti lavorano poco e guadagnano molto. 15 punti sui quali Renzi ha basato il 'dialogo' con i sindacati e che i sindacati hanno rispedito al mittente perchè si sono sentiti offesi: "Non sono punti essenziali che caratterizzano la gestione aziendale, non dicono nulla e sono solo una propaganda per metterci in cattiva luce".
Affonda il colpo Mauro Fuso, visibilmente esasperato da una lunga ed inconcludente trattativa che non si è mai realmente aperta, ma è rimasta in bilico tra le opposte sponde: "Renzi ha preteso di recuperare 7/8 milioni rettificando la componente lavorativa, allungando ad esempio i tempi di lavoro. Come se fosse il costo del lavoro ad aver determinato quel disavanzo. Non scherziamo. Che poi guarda caso sono proprio i 7/8 milioni che sembrerebbero mancare al bilancio 2011 per concludere l'anno in parità, che coincidenza!" Sì però quei 10 minuti, insomma...
"Se fossero quelli, saremmo disposti anche ad allungare i turni di un quarto d'ora" la risposta di Fuso. "Il problema - conclude il presidente della Camera del Lavoro di Firenze - è che con la privatizzazione si pensa, o si spera, di poter demandare i problemi ai privati, ma i cittadini chiederanno sempre conto all'Amministrazione per la carenza di un servizio rivolto alla collettività" Alessandro Carmignani segretario di Filt Cgil fa il punto della situazione: "Un'azienda pubblica di trasporto determina la sua funzione in base a due parametri: la durata delle corse ed alla regolarità delle stesse.
Su questo si basa il trasporto pubblico. Qui andiamo incontro ad una situazione in cui, con tutte le garanzie previste dalle normative quadro imposte dalla Regione, spetterà al privato la gestione delle linee, il che significa che la rete verrà ridotta del 50% perché se Firenze non partecipa alla gara regionale potrà contare solo sul 50% del territorio che adesso le compete ed inoltre potrà decidere di operare sulle singole tratte con i mezzi e con i tempi che riterrà più opportuni. Sarebbe stato meglio dare la delega alla Regione, stabiliti poi i parametri della gara, giocarsela con i concorrenti ed avere una azienda unica, magari costituita tipo consorzio attraverso la quale valutare successivamente la cessione di alcune quote dell'azienda.
In questo modo si poteva parlare anche di rimodulare la forza lavoro rendendola omogenea con tutte le altre aziende in causa. Così invece si privatizza tutto e giocandosela da soli si incide sul servizio, dunque sull'utenza e sui lavoratori che sono poi l'unico parametro modificabile visto che gli altri parametri, vedi ad esempio il costo del carburante, sono costanti ed uguali per tutti" Le manifestazioni e gli scioperi indetti negli ultimi mesi da parte dei lavoratori di Ataf rischiano di finire nel vuoto: nessun tavolo di confronto, solo richieste mirate ed un braccio di ferro che porta a poche ore dal voto in consiglio comunale ad un appello che Cgil lancia ai partiti politici PD compreso "Fermiamoci e riflettiamo". AntLen In foto una delle manifestazioni tenutesi davanti ai cancelli di viale dei Mille, sulla facciata della Sede di Ataf campeggia l'adesivo di Matteo Renzi attaccato nel corso degli ultimi mesi in varie parti della città.