In attesa di prospettive più chiare nel quadro normativo nazionale e dell'approvazione della manovra, il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ha proposto al Consiglio provinciale di rinviare l'approvazione del bilancio 2012. L'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi, approvando una risoluzione del Pd, ha accolto l'ipotesi all'unanimità (astenuta Rifondazione). Il Consiglio ha invitato Barducci a partecipare i contenuti della sua comunicazione all'Upi, alla Regione Toscana, al Governo e al Parlamento.
Nel dibattito che ha fatto seguito alla comunicazione di Barducci al Consiglio, Massimo Lensi (Pdl) ha rilevato come "non è levando la parola Provincia dalla Costituzione che si risolveranno i problemi". Sotto tanti profili la Costituzione non viene applicati e resta carta straccia. Per Guido Sensi (Pdl) resta, tra gli altri problemi, quello di una comunicazione efficace che faccia sapere quello che fa la Provincia. Per Andrea Calò (Rifondazione) "il governo Monti agisce con un portato recessivo in continuità con l'operato del governo Berlusconi.
E' purtroppo un Governo costituente. I sacrifici li fanno i soliti". Riccardo Lazzerini (Sel) rileva che "questa manovra è stata in parte favorita dal Pd. Avrei seri problemi di coscienza a votare una manovra del genere, ma capisco la condizione difficoltà complessiva. Non mi accontento solo di non vedere Berlusconi". Per Marco Cordone (Lega Nord) il governo Monti "è la sconfitta della classe politica. Il Pd ha avuto paura delle elezioni. Bisognava andare al voto subito. C'è stato da parte di Napolitano un atteggiamento da Repubblica presidenziale.
Con le Provnce si è fatto una cosa al limite della cultura demcoratica dell'Occidente. E' incostituzionale anticpare le dimissioni degli eletti". Federico Tondi (Udc), invece, ringrazia Napolitano" per avere esercitato una funzione di supplenza in un momento tragico come questo. La scelta era o si affonda o si resta a galla. Possiamo mettere a frutto il lavoro fatto per la nascità della città metropolitana". Piergiuseppe Massai (Pdl) invita a rendersi conto che "tra la Regione e i Comuni c'è una terra di mezzo che non scompare e che ha bisogno di rappresentanza".
Andrea Cantini (Idv) trova nella Provincia "un'Istituzione valida che va riformata". Secondo Adamo Azzarello (Pd) la politica "ha lavorato su piani diversi. La politica non è tutta uguale. Noi abbiamo fatto una scelta costituzionale, con la serietà e il coraggio della responsabilità". Alessandro Cresci (Idv) trova "scandaloso quello che non viene fatto sui capitali scudati e sulle spese militari. Questo Governo fa quello che Berlusconi non ha avuto il coraggio di fare e ne scarica la responsabilità sul Centrosinistra".
Per Remo Bombardieri (Pd) "c'è chi dice che andare a gambe all'aria è un'invenzione. Ma qui a agambe all'aria ci va non solo una parte del Paese ma tutti quanti. E' un momento non esaltante per nessuno. Ci siamo indignati forse troppo tardi verso chi ha ridotto la politica così". Samule Baldini (Pdl): "Se dovremo spengere le luci di questo palazzo, dovremo farlo con dignità e con responsabilità. All'antipolitica si risponde con la politica. Sosterremo l'iniziativa dell'Udc e la sospensione della discussione del bilancio 2012 anche di fronte a un'assenza e a una timidezza dei nostri partiti su questi temi".
Stefano Prosperi (Pd) registra come "questo passaggio non sia arrivato all'improvviso. L'avvento del Governo dei tecnici e il ruolo di Napolitano hanno messo in campo provvedimenti molto impopolari che a nessuno di noi piacciono. Ma dovevamo salvare il nostro Paese". Quindi Prosperi ha proposto la risoluzione, poi approvata, sulla proposta del Presidente Barducci. "Sono profondamente amareggiato dal modo con cui il Presidente del Consiglio Monti ha affrontato la presentazione della manovra il 4 dicembre in tv": il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze David Ermini avrebbe voluto "che prima del suo intervento in tv, il Prof.
Monti fosse venuto almeno un giorno a visitare il Consiglio provinciale di Firenze: se lo avesse fatto, forse quell'intervento non lo avrebbe concepito così o lo avrebbe svolto diversamente". Ad Ermini non torna che "prima di far digerire la manovra agli italianai, abbia voluto dare in pasto qualcosa a coloro che reclamavano tagli alla politica. Non mi è piaciuta la risposta, per cui Monti ha spiegato che insieme alla rinuncia ad una parte del suo stipendio avrebbe voluto tagliare le Province, ma che le Costituzione glielo impediva.
Siccome siamo qui perché eletti e non perché abbiamo vinto ai bussolotti, non si parla di noi così come lui ha fatto. Forse ha parlato così anche perché prima aveva parlato con qualcun altro e questo dovrà essere ricordato per il dopo Monti. Una volta che la sovranità popolare è stata esercitata, si rispetta la volontà degli elettori. Per parte nostra in tutti questi anni abbiamo dato segnali di risparmio e messaggi positivi di ricomprensione delle funzioni delle Province. Non vogliamo difendere le Province ad ogni costo, ma proprio perché eletti democraticamente, vogliamo partecipare ai percorsi di modifica degli assetti istituzionali.
Il traghettamento ci dovrà essere e ci sarà, ma la soluzione che sarà adottata non potrà non vederci protagonisti"