La scomparsa di Socrates stella e capitano del Brasile nei primi anni Ottanta, colpisce la memoria dei tifosi che ammirarono il giocatore in Viola nel campionato 84-85. Anche se fu una presenza limitata nel tempo con risultati ,forse, inferiori alle attese: il centrocampista segnò sei goal in campionato e due in Uefa, il ricordo di questo grande giocatore è ancora vivido. Una personalità straordinaria, un uomo colto e impegnato. Era laureato in medicina anche se non esercitò la professione.
Nei suoi incontri con la stampa e nelle interviste parlava volentieri di politica e cultura piuttosto che di calcio. Il calcio era il suo lavoro non la sua vita. In campo si faceva ammirare per la sua classe e intelligenza tattica. Forse non era molto portato ad allenarsi e talvolta appariva non atleticamente in forma. Ricordiamo con ironia la battuta di un tifoso di curva che vedendo il centrocampista un po' stanco lo apostrofò con la domanda :”Dottore, ieri ha fatto la notte ?”.
Tecnicamente di altissimo livello, era famoso per i suoi colpi di tacco tanto da essere soprannominato”taco de Dios”. Oggi la Fiorentina ha giocato col lutto al braccio. In curva era esposto uno striscione.”Dottore,vola in cielo per fare un tacco da Dio”. Addio Dottor Socrates, Firenze non ti dimentica. Alessandro Lazzeri