Banca Monte dei Paschi di Siena ha definito con l’Agenzia delle Entrate il pagamento di 260 milioni di euro, più interessi, a fronte di tutte le controversie pendenti in seguito alle contestazioni relative ad alcune operazioni effettuate dal 2002 al 2007. Gli effetti della transazione verranno in gran parte compensati dai benefici dell’affrancamento di attività immateriali (per 239 milioni di euro) che saranno contabilizzati nel quarto trimestre 2011. Nella nota integrativa del Bilancio al 31.12.2010 e nelle successive informative contabili, erano state evidenziate le contestazioni mosse su alcune operazioni di trading su azioni, perfezionate a cavallo dello stacco dividendi e operazioni di pronti contro termine su obbligazioni estere, come poste in essere in “abuso di diritto”, con conseguente disconoscimento di parte degli effetti fiscali connessi.
Le controversie sono state definite oggi (2 dicembre) con il pagamento di una somma a titolo di maggiori imposte e sanzioni complessivamente di circa euro 260 milioni (oltre agli interessi di legge). Pur pienamente convinta della correttezza del proprio operato, la Banca ha ritenuto opportuno rimuovere uno stato di incertezza che è comunque fonte di grave pregiudizio, anche tenendo conto della riduzione molto significativa delle pretese erariali, della particolare complessità del contenzioso e della mutevolezza degli orientamenti giurisprudenziali. Banca Monte dei Paschi di Siena ha inoltre deciso di avvalersi dell’opportunità di procedere all’affrancamento di attività immateriali iscritte nel bilancio consolidato, ai sensi dell’art.
15 del decreto legge n. 185/2008 come modificato dal d.l. n. 98/2011, con un beneficio economico, di competenza del quarto trimestre 2011, di circa 239 milioni di euro.