Il lavoro svolto dal tavolo regionale con la presenza delle Istituzioni e delle OO.SS. ha aperto un nuovo spiraglio sulla vicenda Lucchini. Le Banche si stanno dichiarando disponibili ad accettare l’asseveramento del piano finanziario ed industriale, liberando così risorse che possono arrivare dando una prima risposta, sia alla liquidità dell’Azienda, sia verso le imprese d’appalto. Si devono compiere ancora alcuni passaggi, compreso il CDA dell’Azienda, dopodiché nella prossima settimana ci dovrebbe essere l’ufficialità dell’operazione. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie al lavoro, all’iniziativa, alle lotte e alle pressioni di più soggetti, istituzionali e sindacali, a partire dal Presidente della Regione. La partita però non è ancora finita; si apre ora un nuovo scenario che dovrà essere ben governato. Infatti le incertezze per il futuro non sono ancora scomparse, a partire dalla difesa dell’occupazione, al fatto che la fermata dell’AFO a dicembre rappresenta un’incognita per quanto riguarda la ripartenza, alla necessità di mantenere l’integrità del ciclo siderurgico che rappresentano un obiettivo imprescindibile del sindacato. L’asseveramento del piano finanziario lascia intatti tutti questi temi, anzi ora dopo aver tamponato l'emergenza si tratta di lavorare per un futuro certo. Bisognerà ragionare di quale piano industriale sarà presentato, di quantità e qualità della produzione e attraverso quali investimenti. E’ altresì chiaro che le Banche pretenderanno che a gestire l'azienda siano dei nuovi responsabili; questi nuovi manager dovranno avere un profilo industriale, se vogliamo che la logica di governo sia non solo finanziaria, ma anche industriale. Poi c’è tutta la partita di un nuovo soggetto proprietario da individuare, ma che avrà bisogno di nuove condizioni da costruire, per rendere fattibile un eventuale interessamento, a partire dalla soluzione per quanto riguarda il tema delle bonifiche. Ecco quindi che la richiesta di un incontro ai tavoli ministeriali rimane urgente e necessaria, perché è lì che si possono costruire le condizioni di una svolta vera per il futuro della siderurgia piombinese e dell’economia di un territorio vasto.
L’impegno della Regione, delle Istituzioni a tutti i livelli, ma anche del Sindacato di categoria e confederale, dovrà proseguire per garantire un futuro sicuro al lavoro industriale e allo sviluppo di questo territorio.