Domani, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall’Onu, la commissione Pari opportunità ha organizzato la presentazione (ore 16,30, Salone dei Duecento) dell'ultimo libro della giornalista Daniela Brancati, prima direttrice del Tg3, "Occhi di maschio. Le donne e la televisione in Italia. Una storia del 1954 ad oggi". Brancati da anni affronta le tematiche di genere con lo sguardo privilegiato di chi ha vissuto la Tv e ne ha colto i mutamenti sociali.
Interverranno la presidente Maria Federica Giuliani (Pd), l'assessore alle pari opportunità Cristina Giachi, la vicepresidente della commissione Micoletta Gullace Tarantelli, la professoressa Irene Biemmi. Chiuderà la serata un reading dell’attrice Ornella Grassi “Rimane – ha detto la presidente Maria Federica Giuliani (Pd)- l'impegno fermo a sollecitare il nuovo Governo, per quanto di competenza, per dar corso all'attuazione della risoluzione Comunitaria n. 2038 del 3 settembre 2008 del Parlamento Europeo sull'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2008/2038(INI)), che indica come inammissibile il modello pubblicitario lesivo verso il genere femminile, che impone agli stati membri di adeguare decretazioni e leggi in tal senso.
La commissione Pari Opportunità – ha continuato Maria Federica Giuliani (Pd)- dal momento del suo insediamento ha voluto concentrare la sua attività ed il suo lavoro su quanto la pubblicità oggi possa condizionare veramente l'opinione pubblica in modo negativo, aizzando comportamenti lesivi non solo dell'immagine ma soprattutto della dignità delle donne, per questo è particolarmente importante che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche o giuridiche vincolanti che proibiscono messaggi che propongono stereotipi di genere o che incitano al sessismo e alla violenza” Giuliani ha ricordato che "su proposta della Commissione è stata introdotta la norma nel nuovo Regolamento comunale delle pubbliche affissioni affinché nessun materiale inerente iniziative collegate o patrocinate dall’Ente e nessuna pubblicazione sui propri mezzi di informazione e comunicazione (sito, periodico di informazione, ecc.) sia veicolo di tali stereotipi avvilenti per la dignità delle donne". (lb)