Stalking a Firenze, in Toscana il numero piu' alto di segnalazioni

I numeri e le iniziative di prevenzione operate sul territorio. Attivo anche un 'Centro di ascolto per uomini maltrattanti'. Il punto in Consiglio provinciale con l'assessore Spacchini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2011 14:48
Stalking a Firenze, in Toscana il numero piu' alto di segnalazioni

Lo stalking, il cosiddetto "reato di persecuzione", riguarda "principalmente le donne, anche se in maniera non esclusiva. La Toscana è la regione che ha il numero più alto di segnalazioni". L'assessore provinciali alle Pari Opportunità Sonia Spacchini affronta il problema in Consiglio provinciale sollecitata da una domanda d'attualità presentata dal consigliere provinciale della Lega Nord Marco Cordone. Questi aveva notato come la Toscana svetti al secondo posto nella classifica nazionale dei casi di stalking con il 28% , dietro solo alla vicina Emilia Romagna.

Nel 'Rapporto sulla criminalità e la sicurezza in Italia' curato dal Ministero dell'Interno, dalla Fondazione Icsa e dal Gruppo 24 ore, si sottolinea come lo stalking” è un reato considerevolmente più diffuso, o per lo meno più denunciato, rispetto alle violenze sessuali”. Il reato sembrerebbe, per Cordone, destinato a crescere dato che la Toscana nel 2009 era quarta in classifica, con 279 episodi e "di casi di stalking tra Firenze e Provincia ce ne sono ad oggi, almeno una sessantina, sulle cui relative denunce stanno lavorando Carabinieri e Polizia, compresa la Postale".

I dati, spiega l'assessore Spacchini, possono venire letti come "esistenza di una maggiore presenza del del fenomeno sul territorio regionale o come una maggiore presa di coscienza del fatto che certi comportamenti e persecuzioni rappresentino un reato". Il 15 per cento dei delitti è preceduto da atti persecutori e da violenza psicologica. "Quindi possiamo dire con buona approssimazione - osserva Spacchini - che combattere e contrastare lo stalking è il primo passo che possiamo fare per intervenire sulle violenze e sugli omicidi anche nei confronti della donna".

Intervento sostanziale è quello operato dalle forze dell'ordine, ma alla riduzione del fenomeno, "tanto denunciato e quindi anche molto diffuso", sono essenziali "iniziative a carattere culturale e preventivo, l'aiuto alle vittime di atti persecutori e l'aiuto preventivo - non dobbiamo mai dimenticarlo - agli autori dei reati". A questo riguardo l'assessore segnala e sottolinea il lavoro delle associazioni che lavorano sul territorio fiorentino, in particolare Artemisia "che da decenni lavora con elevata professionalità" o al 'Centro di ascolto per uomini maltrattanti' "che certamente rappresenta una delle realtà più all'avanguardia nel panorama nazionale per lo sviluppo di percorsi di risocializzazione rivolto agli autori delle violenze".

Richiamati anche il progetto fatto in anni recenti al Pronto Soccorso di Torregalli e a 'Fili e Trame' che ha sollecitato l'azione di buone pratiche e miglioramento degli interventi e del coordinamento tra i soggetti che si occupano della questione. La Provincia, per parte sua, al netto di molteplici iniziative per la prevenzione e la cura delle vittime di violenza, ha operato attraverso iniziative di sensibilizzazione nell'ambito della violenza alle donne, nelle scuole, e sostenendo le associazioni.

A livello nazionale, dai dati del Rapporto sulla Criminalità e la sicurezza in Italia emerge come siano stabili le violenze e gli omicidi in famiglia, soprattutto nei confronti della donna, dato che da un 11 per cento di incidenza sul totale dei delitti del 1991 ad un 25 per cento nel 2009

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