“Guardare in alto” è il titolo di una straordinaria mostra dedicata a Vinicio Berti. L'esposizione , in corso da Frittelli Arte sino al 14 gennaio 2012, si ricollega all'ultima mostra che Firenze dedicò ancora in vita a Vinicio Berti nel 1987 nei locali della Strozzina. La mostra si chiamava “espansione dell'astrattismo classico” e mostrava, oltre a una breve sintesi della lunga attività dell'artista, tutto un settore di opere denominate “Guardare in alto” che erano l'indicazione ultima della sua perenne ricerca.
In qualche modo la mostra del Centro Frittelli Arte, completa tale esposizione, offrendo una vasta scelta delle opere degli anni Ottanta , ampliando di fatto l'esposizione di Palazzo Strozzi. In occasione di quella,oramai, antica mostra Vinicio Berti ebbe a dichiarare: “Dal quadro Dal basso verso l'alto del 1981 è scaturita una nuova possibilità narrativa. L'uomo ha alzato la testa , deve guardare in alto. Questa è la posizione dei miei ultimi quadri che sono “visioni verso l'alto” e vanno dal 1981 al 1987, e che intendono narrare l'espressione dell'uomo che, finalmente dimentica di guardare timoroso in terra, e guarda in alto, che altro non è che guardare in se stesso con speranza, con certezza come ulteriore espansione, che in arte per me è appunto e ancora “espansione dell'astrattismo classico”.
E le parole del maestro fiorentino parevano accompagnarci in occasione dell'inaugurazione della mostra, che ha visto accanto a una folta presenza di critici e pittori, molti giovani affascinati dal grande furore espressivo di un grandissimo pittore astratto. “In questi ultimi lavori-scrive Carlo Frittelli in catalogo-si percepisce chiaramente l'intenzione di dare corpo allo spazio infinito da dove nasce per Berti il senso del divenire”. Nelle opere si individuano strutture architettoniche che si stagliano in uno spazio dalle coordinate sfuggenti, dove le soluzioni prospettiche sono costruite da segni e da reticoli grafici, percorsi dai colori primari.
Soluzioni prospettiche che intrigano, con assi cartesiani che si curvano. Una spinta verso l'alto che parte da una struttura classica, un astrattismo che sembra nascere dalla classicità per approdare a una straordinaria elasticità spaziale Alessandro Lazzeri