I video delle ultime lezioni all'Accademia sulle prove di un Amleto mai rappresentato, le conversazioni sul teatro e sul metodo mimico. A gennaio sempre alla Pergola nuovi laboratori gratuiti sul metodo mimico, iscrizioni già aperte. Avrebbe compiuto cento anni ad agosto se nelle prime ore del 15 novembre del 1999, a Firenze, non fosse calato il sipario su un'intera vita dedicata al teatro. In tale anniversario, a Firenze sua città di elezione, il Teatro della Pergola vuole rendere omaggio al Maestro che tra le sue mura ha vissuto, ha creato e ha proseguito la pratica del suo originale metodo mimico. Personalità schiva, regista che credeva alla sacralità del testo, pedagogo tra i più geniali che il teatro europeo abbia prodotto, Orazio Costa è stato un maestro che ha formato intere generazioni di attori e registi italiani.
Nel 1938, già impegnato con Silvio D'Amico nella scuola che per più di trent'anni diventerà la sua Accademia d'arte drammatica, è assistente di Jacques Copeau a Parigi e poi al Maggio Fiorentino, per la regia di Come vi piace di Shakespeare. Il teatro della Pergola diviene poi il suo luogo familiare dal 19 febbraio 1940, anno del debutto di Donna del paradiso: "Organizzato e inscenato da un giovane regista uscito dall'Accademia, Orazio Costa, con una visione sicura del suo compito e con una fresca sensibilità, che gli ha permesso di creare sul palcoscenico il clima mistico necessario [...] Anche Silvio d'Amico, cedendo alle insistenze dell'uditorio, dovette presentarsi al proscenio [...] Gran merito del successo spetta a Costa che ha saputo dare vita a quadri evidentemente ispirati alle pitture trecentesche e quattrocentesche" ("La Nazione", 20 febbraio 1940) Nel 1948 inaugura la stagione della Pergola con uno spettacolo memorabile, I sei personaggi in cerca d’autore; seguono negli anni Il poverello di Jacques Copeau (1950), Assassinio nella cattedrale di Eliot (1957), Requiem per una monaca di Faulkner-Camus (1958) Processo a Gesù (1975) e Al dio ignoto di Diego Fabbri (1980), infine Rosales di Mario Luzi (1983).
Nel 1979 elegge la Pergola come sede del MIM - Centro d’Avviamento all’Espressione, con l'intento di creare una scuola di teatro completamente informata al "metodo mimico", convinto che la formazione dell'attore debba partire da un'intuizione molto precisa, relativa all'immedesimazione mimica del proprio corpo e della voce, cominciando dall'attività motoria presente nel bambino e presto soffocata da un certo tipo di educazione; a tale recupero punta il metodo per formare uomini prima ancora che attori.
Oltre all'attività del MIM, il Maestro tiene per tre anni, sotto l'egida della Regione Puglia, una scuola totalmente improntata al Metodo, da cui usciranno attori ed operatori impegnati a proseguire la pratica del Metodo in tutta Italia. Il 15 novembre apriranno la manifestazione Marco Giorgetti, direttore del teatro della Pergola e prosecutore di corsi sul Metodo, e Maricla Boggio autrice dei filmati sul metodo, di quattro volumi dedicati alle attività artistiche del Maestro e docente in varie università e scuole.
Essi ricorderanno con affetto il 'loro' maestro Orazio Costa e introdurranno alla visione dei preziosi video di lavoro con i suoi allievi, che mostrano il percorso espressivo dall'uomo all'attore nelle sedi di Firenze, Bari, Roma e Taormina, a cui segue il più recente video delle "Prove di Amleto" con gli allievi del corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte drammatica "Silvio D'Amico" (1991-93) tra i quali spiccano alcuni protagonisti del teatro e del cinema di oggi, Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, Pietro Faiella, Pier Francesco Favino, Domenico Galasso, Luigi Lo Cascio, Sandra Toffolatti. E' grazie a Maricla Boggio, allieva storica di Orazio Costa, se oggi possiamo ripercorrere puntualmente, attraverso il video e i dialoghi con il Maestro, l'avventura di un Amleto mai rappresentato, e seguire la storia delle 160 lezioni con i suoi ultimi allievi anche mediante il suo libro (Bulzoni, 2008), Orazio Costa prova Amleto.
Orazio Costa aveva poco più di trent'anni quando, nei suoi primi "Quaderni" cominciò a scrivere i suoi pensieri su Amleto, una stesura pressoché quotidiana per un sogno di messa in scena lungo una vita, che non riuscì a realizzare. Un esempio, fra i tanti, delle sue interpretazioni che aprono nuovi orizzonti al capolavoro di Shakespeare: attribuendo, con geniale intuizione, la follia di Amleto all'influenza del buffone Yorick, e partendo dalla battuta "Ahimè, povero Yorick…" provata e riprovata singolarmente e in gruppo, si sviluppa via via un processo di scandaglio che mette in risalto il metodo mimico e fonetico, fondato sull'uso attento della parola poetica e sulla sua forza spirituale.
L'attualizzazione del prezioso apporto artistico ed umano di Orazio Costa rappresenta una nuova e rara occasione di recupero di una memoria che il Teatro della Pergola intende mantenere viva anche attraverso un piano di attività laboratoriali e di studio che realizzerà nel corso della stagione, per celebrare il centenario della nascita e continuare a diffondere la pratica del metodo mimico e il suo inesauribile studio. “Se sapete che il vostro strumento siete voi stessi, conoscete anzitutto il vostro strumento, consapevoli che è lo stesso strumento che danza, che canta, che inventa parole e crea sentimenti", questa l'esortazione appassionata di Orazio Costa. Il programma degli incontri sarà reso noto nel dettaglio entro i primi giorni del mese di dicembre.
I corsi saranno completamente gratuiti e avranno cadenza bisettimanale da gennaio a maggio 2012. Gli interessati possono già inoltrare una domanda di partecipazione per e-mail all’indirizzo pubblico@teatrodellapergola.com con oggetto ‘Laboratorio Metodo Mimico’, completa dei dati anagrafici e di una breve descrizione delle motivazioni alla partecipazione. Martedì 15 novembre 2011, ore 20.45, ingresso libero Orazio Costa L’uomo e l’attore Conversazione sul teatro di Maricla Boggio e Orazio Costa a cura di Fabio Storelli fotografia Bruno Mazza Montaggio Maria di Mauro regia Maricla Boggio Orazio Costa prova Amleto di Maricla Boggio con Orazio Costa e gli allievi dell'Accademia Nazionale D'Arte drammatica "Silvio D'Amico", 1991/1992 montaggio di Cesare Ferzi Teatro Studio "Eleonora Duse", Roma