Solo il 2 per cento dei fiorentini utilizza abitualmente il taxi, mentre l’80 per cento non lo usa mai; ma potrebbe ripensarci se calassero i prezzi, considerati troppo alti. Il servizio comunque viene considerato buono dai clienti: residenti e turisti apprezzano soprattutto i brevi tempi di attesa, la cortesia e il comfort, ma vorrebbero anche tariffe più chiare. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dall’Ufficio statistica del Comune di Firenze per conoscere l’opinione di cittadini e utenti sul servizio taxi nella nostra città, iniziativa promossa dal vicesindaco Dario Nardella e realizzata con collaborazione delle cooperative dei tassisti fiorentini, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria.
“Siamo soddisfatti nel rilevare che chi usa il taxi ha un buon giudizio del servizio – afferma il vicesindaco – anche se emerge come punto critico il tema delle tariffe. Il taxi è un servizio pubblico e noi come amministrazione abbiamo il compito di disciplinarlo: questa indagine ci servirà per capire come intervenire e quando metteremo mano al settore, terremo conto di queste indicazioni. Uno dei nostri obiettivi è quello di ridefinire il sistema tariffario, in particolare utilizzando maggiormente le tariffe predeterminate a prezzo fisso per le destinazioni di pubblica utilità, come ospedali, stazioni, cimiteri”.
"Il consiglio comunale deve porsi come obiettivo una riforma complessiva del servizio taxi che non deve più essere un tabù, ma la priorità. Per permettere ai consiglieri di lavorare in maniera adeguata servono gli approfondimenti che più volte ho sollecitato e che mai sono arrivati, un vero studio sul servizio taxi" - sono le parole del capogruppo del PDL Marco Stella -. "In particolare, è necessario sapere quanti sono i taxi in rapporto ai residenti e ai turisti e quante sono le licenze taxi nelle altre città italiane in rapporto ai residenti.
Poi, serve uno studio per definire le caratteristiche della domanda, gli equilibri del mercato e le modalità di contatto. Soprattutto, deve essere definito il volume e la tipologia di domanda insoddisfatta e la sua distribuzione territoriale, affinché si arrivi all'aumento effettivo dell'offerta. Per quanto riguarda le tariffe è facoltà dei comuni deciderle, ed è del tutto evidente come a Firenze a seguito delle pedonalizzazioni, e dei conseguenti cambiamenti repentini del traffico il prezzo medio di una corsa in taxi sia aumentato. Altro fattore che influisce sul costo medio delle corse sono le corsie preferenziali, a Firenze oggi ci sono soltanto 26 km di corsie preferenziali rispetto ai 29 di Genova, i 35 di Torino o i 103 di Roma, solo per fare alcuni esempi.
Crediamo che vi sia una reale esigenza di aumentare l’effettiva offerta del servizio taxi per andare incontro alle esigenze dei fiorentini, pensando anche a soluzioni innovative: il Comune non perda più tempo”. Dalle risposte è emerso che l’uso del taxi è circoscritto al 20,5% dei residenti; fra questi il 2,1 è utente abituale, circa il 7% usa il taxi 1 o 2 volte al mese e poco più dell’11%, vi ricorre in casi eccezionali; gli altri non lo utilizzano per niente. Il servizio viene maggiormente utilizzato nel centro storico, da utenti di età avanzata (61 anni e oltre) e con titolo di studio elevato (diploma o laurea); il taxi è prevalentemente utilizzato per raggiungere i servizi dagli anziani, per arrivare alla stazione ferroviaria e all’aeroporto dalla popolazione della classe di età intermedia, e per il tempo libero da giovani e anziani; mentre nella fascia oraria notturna l’utilizzo è molto limitato e comunque ristretto ai giovani.
La maggior parte degli utenti (88,1%) chiama la vettura con il Radiotaxi; l’86,5% si dichiara soddisfatto dei tempi di attesa e il 52,4% della disponibilità delle vetture. Risulta molto alta la soddisfazione per la sicurezza delle corse, per il comfort dei mezzi, per il tempo di attesa e per la disponibilità e cortesia degli autisti; buoni anche i giudizi per i tempi di spostamento. Il punto critico è il costo della corsa: il 55,4% lo considera al di sotto della sufficienza.
Il principale incentivo all’uso sarebbe proprio la maggiore convenienza delle tariffe (per 73,2%); mentre la maggior parte dei residenti non sa valutare se il numero dei taxi è sufficiente per servire al meglio la città. L’indagine sui clienti - I questionari compilati dai clienti dicono che il taxi viene usato prevalentemente per lavoro (prerogativa dei maschi, degli adulti e dei non residenti); per il tempo libero, (maggiormente per le femmine, i giovani e i residenti) e per raggiungere i servizi (da anziani i residenti.
Per quanto riguarda la frequenza, il taxi viene utilizzato maggiormente una o due volte a settimana, mentre l’uso giornaliero si ha maggiormente per maschi e per adulti. Le valutazioni del servizio sono piuttosto buone: informazioni, tempo di attesa, disponibilità e cortesia, sicurezza della corsa e comfort del mezzo sono stati valutati positivamente dalla maggior degli utenti. Meno positive le valutazioni su rapidità di spostamento e chiarezza della tariffa. Anche dalle risposte dei professionisti emerge un giudizio molto buono, ed eccezione del 68,2% di utenti che valuta eccessivamente costosa la corsa.
Il taxi viene utilizzato, nell’ordine, per andare alla stazione ferroviaria, all’aeroporto, per raggiungere il posto di lavoro, per il tempo libero e per raggiungere altri servizi; l’86,8% ricorre al Radiotaxi per attivare il servizio e l’88,2% dice di aver aspettato non più di 6 minuti; l’uso del proprio mezzo è il motivo principale (62,1%) per non ricorrere all’utilizzo del taxi, ed anche in questo caso una maggiore convenienza delle tariffe (62,1%) rappresenta il motivo principale per l’incentivo all’uso del taxi. I dati sono stati raccolti con tre diverse modalità: attraverso un’indagine telefonica su un campione qualificato di cittadini residenti, svolta nel febbraio scorso; con un questionario proposto ai clienti dei taxi tra dicembre 2010 e gennaio 2011 (nel periodo di Pitti Uomo); con una serie di domande inviate ad ordini e categorie per farle compilare ai loro associati, trasmesse febbraio e rese a marzo.