“Omaggio a Pinocchio”, una mostra evento che si inaugura sabato prossimo alle 17 al “Teatro Affratellamento” (via G.Orsini, 73) è un'occasione per ricordare Vinicio Berti in occasione del ventennale della morte. Vinicio Berti è stato uno dei maggiori pittori astratti del Novecento e, sicuramente, il più importante artista fiorentino del secondo dopoguerra. L'importanza di Berti, oramai riconosciuta dagli storici dell'arte, necessiterebbe forse una più attenta ricognizione storico critica a vent'anni dalla sua scomparsa.
Artista scomodo e per niente incline ai compromessi , sembra risentire anche adesso di quell'ostracismo che sia una critica conservatrice , che una critica di sinistra, ma ortodossa alle direttive del partito comunista, gli riservarono al suo esordio dirompente nei tardi anni Quaranta come maestro dell'astrattismo. Adesso la memoria è stata recuperata, i critici dei suoi esordi giovanili sono divenuti tardivi estimatori, ma manca quella dovuta considerazione che altri maestri dell'astrattismo Italiani come Dorazio, Turcato, Vedova o Scanavino hanno avuto.
Mentre salutiamo con interesse l'iniziativa “Omaggio a Pinocchio” , a cura di Carlo Frittelli e Corrado Marsan, dove saranno esposte in mostra le tavole dedicate alle storie di Pinocchio reinterpretate da Vinicio Berti nel 1981,in occasione del centenario della nascita del burattino, riteniamo che Firenze dovrebbe fare qualcosa di più per questo grande artista. Forse dedicargli una strada e promuovere l'elaborazione di una monografia dedicata alla vita e all'opera di questo grande pittore. La mostra dedicata a Vinicio Berti sarà visitabile sino al 13 novembre, per essere trasferita al Circolo Vie Nuove dal 14 a 21 novembre.
Mentre nell'ambito delle iniziative dedicate all'artista si inaugurerà il prossimo 11 novembre da Frittelli Arte la mostra “ Guardare verso l'alto” dedicata alle opere che l'artista fiorentino dipinse dai primi anni Ottanta al 1991, anno della sua scomparsa. Alessandro Lazzeri