Continua frequente la soppressione improvvisa dei treni e la nuova gestione delle coincidenze risulta impossibile per i lavoratori e cittadini che si vedono costretti a perdere le ore nelle stazioni e a trovarsi in difficoltà sui posti di lavoro costringendo così ad un uso sempre maggiore di mezzi privati, con aggravio di costi per gli utenti e un maggiore inquinamento per l’ambiente. Sulla questione della riorganizzazione degli orari, i comitati di pendolari avevano manifestato la richiesta di un ripristino di 14 treni tagliati o rimodulati sulla linea lenta Firenze-Arezzo della fascia oraria 13-17,30 e il confronto con la Regione sulla riorganizzazione attuale e futura dei treni.
Richieste risultate al momento vane. Parimenti anche tra gli abitanti della Valdisieve sulla questione degli orari, i comitati di pendolari avevano manifestato la richiesta di un ripristino di 14 treni tagliati o rimodulati sulla linea lenta Firenze-Arezzo della fascia oraria 13-17,30 e il confronto con la Regione sulla riorganizzazione attuale e futura dei treni. Indignazione anche tra gli abitanti della Valdisieve che all’ora di pranzo c'è una distanza enorme tra un treno e l’altro.
Essendo il servizio non tra i migliori ciò che desta stupore e fa infuriare i pendolari sono anche i costi del medesimo. "Se i chilometri tra Pontassieve e Firenze SMN sono 19,650, mentre sono addirittura 14 quelli fino a Campo di Marte, troviamo giusta e motivata la protesta dei pendolari costretti dalle ferrovie a comprare un biglietto da 30Km e quindi a pagare per un servizio superiore rispetto a quello effettivamente fruito" sostengono i consiglieri Verdi e Calò. "Sono cose che nessuno ha avuto la volontà di chiarire, un deciso intervento dei Comuni della zona non in regola col chilometraggio reale della tratta potrebbe essesre l’avvio della soluzione almeno sul versante di equità economica dei biglietti e abbonamenti.
In questo contesto evidenziamo che tutti i problemi legati ad una corretta gestione sono stati prontamente segnalati alle autorità e agli Enti competenti senza però ricevere risposte alcune. Ricordiamo che a gennaio scorso l’Amministrazione Provinciale (unitamente alle altre Amministrazioni Locali) si era impegnata pubblicamente a trovare soluzioni positive effettuando laddove era necessario interventi risolutivi e pretendendo il rispetto degli accordi sottoscritti negli anni per ottenere nuovi investimenti al fine di recuperare la qualità del servizio.
I Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista "alla luce di questi nuovi disservizi accaduti nelle linee ferroviarie del Mugello e Valdisieve, nel sostenere le azioni di protesta dei pendolari e del Comitato del Mugello a rivendicare il diritto ad una mobilità e a un servizio efficiente, confortevole, puntuale, sicuro ed economicamente sostenibile, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sui continui ritardi e guasti nella tratta da e per il Mugello e per la Valdisieve; quali sono state le azioni fatte nei confronti di RFI e Trenitalia per migliorare le condizioni di viaggio dei pendolari, e quali iniziative si intendano adottare affinchè si risolva il problema dei costi dei biglietti, e il loro chilometraggio, per tutti quegli utenti pendolari costretti ingiustamente a pagamenti tariffari superiori alle pretazioni fruite sulla tratta Pontassieve – Firenze". Infine "quali altre iniziative ha attivato la Provincia di Firenze per difendere e qualificare il sistema della mobilità locale su ferro, tutelando i pendolari proprio sul piano dei diritti, dei prezzi e tariffe e soprattutto per esigere condizioni di viaggio più decenti in termini di frequenza, puntualità, sicurezza e comfort".
Intervengono in materia anche i consiglieri provinciali Stefano Prosperi e Piero Giunti (PD) per un'iniziativa della Provincia "Ricordato che già in data 22 luglio e 31 agosto avevamo presentato due domande di attualità in merito ai disagi che avrebbero potuto subire gli utenti della linea ferroviaria locale Firenze-Arezzo a seguito della riorganizzazione del servizio di trasporto su tale tratta; preso atto che i sindaci dei comuni del Valdarno fiorentino, della Valdisieve e del Mugello ritengono l'attuale organizzazione del servizio ferroviario locale inadeguata alle effettive necessità dei loro cittadini; rilevato che i problemi sottolineati dai sindaci riguardano principalmente la riduzione delle corse - dovuta in gran parte ai tagli governativi al trasporto pubblico – e l'uso di treni inadeguati, oltre a disservizi legati a puntualità, coincidenze e organizzazione logistica dei treni; ritenuto che si debba fare il possibile per ridurre i suddetti disagi per gli utenti, ed in particolare ai pendolari che per lavoro o studio si recano quotidianamente a Firenze o ad Arezzo da Valdarno, Valdisieve e Mugello; chiediamo al Presidente ed all'Assessore competente se quanto sopra corrisponde a verità, quali sono le informazioni in loro possesso e quali iniziative intende assumere l'amministrazione provinciale, per quanto di propria competenza, per ridurre al minimo i disagi agli utenti delle linee ferroviarie locale del Valdarno, della Valdisieve e del Mugello".